La prima città che cancella l’alcol

Vicenza, stop del sindaco: vietato bere per strada


ANNA SANDRI

Entrano al supermercato, comprano solo alcolici, pagano con gli spiccioli e per consumare non fanno mai troppa strada: il parcheggio davanti al market, il giardino pubblico più vicino. Il resto viene di conseguenza: la pipì nascosti a malapena da una colonna, la molestia ai passanti quando l'alcol ha tolto lucidità. Succede nel centro di tante città italiane, a tutte le ore del giorno, ma a dire basta - con la firma del sindaco su un'ordinanza e con la collaborazione di tutte le forze di polizia per farla rispettare - è stata Vicenza. Basta ai bivacchi di via Roma, la vera porta del salotto buono della città, di via Bedeschi, di Campo di Nane; basta a un centro storico in ostaggio del tetrapak: per chi si ostina, è pronta a scattare la multa da 25 a 500 euro.

La firma sull'ordinanza è quella del sindaco Enrico Hullweck, i termini sono chiari: nell'intero territorio comunale è vietato detenere e consumare alcolici. Uniche eccezioni, i plateatici e gli spazi davanti ai bar: ma dovranno essere i gestori a controllare che quel che si beve lì sia quello che loro stessi hanno venduto. Anche i responsabili dei supermercati dovranno cercare, per quanto possibile, di collaborare. «In città - premette l'ordinanza - appare sempre più evidente il fenomeno di persone, spesso senza fissa dimora, dedite all'assunzione di bevande alcoliche in luoghi pubblici come parchi, aree verdi e parcheggi». A «tutela e salvaguardia» del decoro della città, e anche in considerazione delle «numerosissime lagnanze» che parlano di «degrado, sporcizia, disturbo e molestia» (ma anche di «minacce e violenze»), Hullweck ha firmato.

All’ufficio del sindaco, di Forza Italia, ma anche al comando della Polizia Municipale di Vicenza erano arrivate, nel corso dell’ultimo anno, centinaia di segnalazioni, telefonate, di cittadini infastiditi dai bivacchi a base di vino che si consumavano sotto i loro occhi dalle prime ora del mattino fino a sera inoltrata, rendendo di fatto impraticabili intere zone del centro. Adesso l’ordinanza fa scuola. Già interessa a Cittadella, in provincia di Padova, che intende adottarla in tempi stretti senza porsi il problema per la sagra più importante dell'anno, che è ormai alle porte e che necessariamente vedrà girare più di qualcuno, non solo i «senza fissa dimora», con una scorta alcolica a portata di mano.

E in generale, non si può dire che le città più vicine siano immuni dal fenomeno, a cominciare da Padova che sul consumo di alcol negli spazi pubblici ha in corso un braccio di ferro, tra amministrazione comunale e residenti da una parte, gestori di locali e clienti dall'altra, che dura da tre anni.


Sicurezza stradale

Il problema affrontato dal sindaco vicentino riguarda, è vero, soprattutto persone ai margini ma ormai ha contagiato anche tanti giovani: l'aperitivo più gettonato della regione, lo spritz, non costa mai meno di 2 euro e 50, e sono sempre più numerosi i ragazzi che all'appuntamento con gli amici si presentano con la bottiglia a buon prezzo comprata al supermercato. Un fenomeno difficilmente controllabile, che intacca non solo il decoro ma anche l'ordine pubblico, la sicurezza stradale, la salute stessa di chi abusa dell'alcol.

L'ordinanza del sindaco di Vicenza è estesa all'intero territorio comunale: e, assicura Valerio Sorrentino vicesindaco e assessore alla Polizia Municipale, sarà fatta rispettare in ogni strada e in ogni vicolo. «Per evitare - dice - che il problema venga semplicemente spostato anziché essere radicalmente risolto». E' una questione, dice Sorrentino, di fruizione degli spazi: è evidente che fino a quando nei parchi ci saranno soltanto ubriachi, difficilmente ci si potranno vedere anziani che leggono tranquillamente un giornale o mamme che portano a giocare i bambini. Gli spettacoli immediatamente successivi alle bevute non sono mai gradevoli. L'ordinanza è da subito efficace, il comandante della Polizia municipale Cristiano Rosini afferma che sarà cura dei suoi uomini farla rispettare nei termini più severi; anche le altre forze di polizia, aggiunge Sorrentino, hanno dato piena collaborazione al progetto.


La bottiglia vietata

Quanto al confine della detenzione, che è forse più delicato, appare abbastanza chiaro: chi fa la spesa potrà tranquillamente portarsi a casa la bottiglia di vino, ma aggirarsi in un parco in un'area verde o sostare su una qualsiasi panchina con la bottiglia in mano sarà segno inconfondibile di un atteggiamento di tutt'altro tenore. Non è questa la prima ordinanza del sindaco Hullweck in difesa del decoro della città: tra le più recenti, si ricordano quella antibivacco e quella contro l'accattonaggio. Tutte firmate con poco clamore, tutte approvate - con altrettanta discrezione - dai cittadini.


25/10/07 - lastampa.it

Nessun commento:

Basta guerre nel mondo!