S'impicca a undici anni: "Lo prendevano in giro"

di FILIPPO TOSATTO


VICENZA - Aveva undici anni e un carattere estroverso, gli piaceva giocare all'aria aperta. Ieri pomeriggio, il fratello minore, sorpreso dalla sua prolungata assenza da casa, è andato a cercarlo e infine l'ha trovato morto in cantina: il ragazzino penzolava da una fune, impiccato a una trave, il collo avvolto dal cappio ricavato da una corda da palestra.

Una scena agghiacciante: quando un'ambulanza del Suem è arrivata a tutta velocità nella villetta, a Campiglia dei Berici, un piccolo centro collinare del Vicentino al confine con la provincia di Padova, per il bambino non c'era più nulla da fare. Una vicenda dai contorni ancora misteriosi anche se una spiegazione sembra prendere corpo tra gli investigatori che, dopo il sopralluogo, stanno vagliando diverse ipotesi: sembra che il piccolo fosse da qualche tempo ossessionato dalle parole di alcuni amichetti, che lo prendevano in giro per le sue orecchie a sventola. Scherzi da ragazzini che per la vittima sarebbero diventate dapprima motivo di imbarazzo, poi fonte di vergogna e infine un'autentica ossessione. Questa la pista prevalente tra i carabinieri, anche stando alle prime notizie raccolte tra gli amichetti, ma nessun biglietto sarebbe stato ritrovato a spiegare le ragioni del terribile gesto.

I primi rilievi sembrano confermare il suicidio anche se fonti investigative non escludono al momento un'altra eventualità drammatica, quella del gioco con altri ragazzini.

Per cercare di delineare almeno i contorni frammentari della vicenda gli investigatori hanno già sentito nel pomeriggio una delle insegnanti della scuola frequentata dal ragazzino, allo scopo di capire se vi fossero davvero nella giovanissima vittima segnali di forte disagio. Appresa la notizia, Gastone Zen, il sindaco di Campiglia dei Berici, si è recato immediatamente nella sede del Comune, per poter seguire più da vicino la vicenda.


25/10/07 - repubblica.it

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