Ombralonga

Chi desidera raccogliere l’invito de “Il Gazzettino” ed esprimere la propria opinione sulla manifestazione Ombralonga può farlo collegandosi a:http://www.gazzettino.it/Email.php3, (redazione di Treviso), scrivendo al sindaco di Treviso: sindaco@comune.treviso.it


A Roberto Argenta ed Alessandro Sbarbada per la pubblicazione in rassegna. [Oppure a me se preferite]

Qui di seguito potete trovare la prima lettera inviata.

Egregio signor (pro)sindaco,

le offro alcune riflessioni, frutto anche di un contatto di 25 anni umano e professionale con i gravi problemi legati al consumo di alcolici. Scaturiscono dai suoi commenti all’ombralonga, dall’ auspicio di “una ombralonga al mese”.

Incassi per i commercianti? Per quelli che hanno chiuso bottega? E gli incassi persi perché i trevigiani, come tutti sanno, e deve saperlo anche lei, fuggono e vanno a spendere altrove (e se si trovano bene continueranno così)? E i non trevigiani che aborrono le folle alticce, e che hanno rinunciato per esempio alla mostra di Ca’ dei Carraresi (spendendo anche in ristoranti e boutique)?

Comunque anche gli incassi per un amministratore devono esser valutati alla luce dell’etica e delle leggi. Incitare al bere senza limiti i giovani contraddice la prudenza e le indicazioni di leggi italiane, che hanno recepito la carta di Parigi. Preoccuparsi del bene dei giovani suggerirebbe di emulare amministrazioni specificamente virtuose come Rovereto, Viareggio, e Vicenza. Il suo ottimismo di osservatore domenicale parrebbe quello di chi, osservando le feste di nozze, credesse che la vita matrimoniale sia tutta li, senza impegni, fatiche, rischi, doveri, sviluppo nel tempo… Meglio rileggere la Carta di Parigi, le delibere dei comuni citati, e la lettera che L’Associazione Vittime della Strada e l’AICAT hanno indirizzato a tutti gli amministratori e quindi anche a lei. Legga e risponda pubblicamente, per piacere. Risponda spiegando i suoi principi etici e morali, per cortesia.

Infine, lei che si è speso innegabilmente per abbellire la nostra città, non si contraddice incoraggiandone periodicamente l’imbrattamento e il danneggiamento, e il percorrerla non per goderne ma per usarla per l’abbrutimento?

Treviso donna amata e ornata, o meretrice imbellettata per venderla meglio?

Luigi Colusso

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