La strada più pericolosa

Stasera lo speciale su Etv


Le telecamere si accendono sull'arteria a maggiore rischio della provincia. Un tracciato vecchio, superato, ormai senza alcuna manutenzione.


Quasi un morto al mese, 10 drammi in un anno per la precisione. E ancora: 163 incidenti con un totale di quasi 250 feriti, molti dei quali in gravi condizioni. Bastano da soli questi dati riferiti al 2006 e forniti da carabinieri e polizia stradale di Como, a confermare che la Statale Regina è la strada più pericolosa dell'intera provincia.
Sì, perché secondo le forze dell'ordine le insidie si nascondono ovunque: dietro ogni curva, nei lunghi rettilinei, nelle gallerie dove la strada è più larga. Da Como a Sorico è un rischio continuo, senza distinzione di sorta: 60 chilometri di brividi pressoché quotidiani per automobilisti, camionisti, ma anche centauri, ciclisti e pedoni, anche questi ultimi spesso vittime di disattenzioni o comportamenti poco ortodossi.
E se nel 2006 gli schianti mortali sono stati quasi uno al mese, è andata leggermente meglio tra gennaio e settembre di quest'anno: 5 morti rilevati da carabinieri e polstrada, 110 incidenti con un bilancio di 150 persone contuse.
Gli esempi si sprecano: dai centauri finiti fuori strada ai due amici che, in auto, hanno divelto il guardrail e sono finiti nel lago a Colonno: morti sul colpo. Ma il lungo elenco di vittime è fatto anche di pedoni travolti mentre attraversavano le strisce. Come una studentessa di Dongo, qualche anno fa: appena scesa dal bus che la riportava a casa, è stata investita in pieno dall'auto di un giovane della zona. Con un tasso alcolico fuori norma, anche se erano appena le 13.
Il vero dramma della Regina è proprio questo: una strada vecchia, superata, ormai senza alcuna manutenzione. Dove sono tante le magagne e dove chi la percorre spesso pensa di essere su una pista di Formula 1. A tutto questo vanno aggiunti i problemi dell'alcol e della droga. Da queste parti - lo dicono i dati impietosi di carabinieri e polizia stradale - gli abusi sono all'ordine del giorno.

Non si spiegano, altrimenti, le 157 patenti ritirate in tutto il 2006. Una media di 13 al mese, quasi una ogni due giorni.
Un dato che deve fare riflettere anche sulle potenziali ripercussioni di queste persone 'appiedate' provvidenzialmente prima di fare danni a sé e agli altri. Gente che guida l'auto o la moto senza avere le ideali condizioni psicofisiche. Ed è proprio per queste ragioni che negli ultimi mesi i controlli e le verifiche sono sensibilmente aumentati. Sia carabinieri sia poliziotti hanno deciso di usare l'etilometro per andare a 'pizzicare' chi alza troppo il gomito e poi pensa di poter guidare lo stesso.
Altro dato shock è quello del numero di documenti di guida sottratti da gennaio a fine settembre sulla sempre più martoriata Regina dello scandalo: sono già stati 149, numero pressoché identico a quello di tutto il 2006. Segno che l'attenzione delle forze dell'ordine è aumentata, come pure l'indisciplina.
Ed è proprio contro queste situazioni che carabinieri e polizia stradale si scontrano ogni giorno. Più i primi, a dire il vero, visto che la polizia ha una presenza non costante in questa zona: negli anni scorsi si era anche pensato a un presidio fisso a Menaggio. Ma poi, anche per carenza di soldi e personale, l'iniziativa è sempre e solo stata attuata nei mesi estivi.
I carabinieri della compagnia di Menaggio, da parte loro, auspicano un aiuto alla prevenzione e al controllo come manna dal cielo. Ma finora le loro richieste non sono mai state esaudite pienamente.
Anche di questi dati e di una pericolosità latente si parlerà nel dibattito di questa sera ad Argegno. Altri spunti di riflessione per ospiti, pubblici amministratori e semplici automobilisti che ogni giorno la percorrono, questa Regina dello scandalo. Dove non solo si rischia di arrivare costantemente in ritardo per le magagne dei cantieri e delle code. Ma dove spesso si rischia anche di non giungere a destinazione sani e salvi.

Marco Romualdi - 19/10/07 - corrieredicomo.it

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