Farmaci a domicilio per gli anziani

Franco Dal Mas

BELLUNO. Ben 9 milioni di euro dalla Regione per i Comuni montani svantaggiati. E lo svantaggio è dato da particolari indici di spopolamento, di anzianità e di abbandono agricolo. Galan e la giunta hanno deciso ieri i criteri per l’attuazione degli interventi previsti dalla recente legge.

Un provvedimento che comporta altre, importanti novità per le terre alte.
Gli anziani e quanti altri hanno bisogno potranno ricevere i farmaci a casa, direttamente dalla farmacia, attraverso particolari servizi individuati dalla conferenza dei sindaci. Non solo. Quando uno di questi Comuni perde il medico di base, il sostituto sarà recuperato dalla graduatoria dell’Usl e non da quella della regione, in modo da non dover aspettare anni prima della designazione, come oggi accade.

Politica nuova, insomma, per la montagna. Il Fondo regionale di 9 milioni (ai quali si aggiungono i 2 per l’area di confine con il Friuli Venezia Giulia), fa il paio con quello previsto dall’accordo Veneto-Trento, che rende disponibili 12 milioni di euro, e con il Fondo nazionale, di 25 milioni (ma esteso a tutti i comuni di confine con regioni o province autonome).

«Potranno godere dei benefici i Comuni montani con priorità per le amministrazioni con popolazione non superiore ai 5mila abitanti o con frazioni che contano meno di 500 abitanti e con il più alto “indice di svantaggio” dovuto allo spopolamento, all’anzianità e all’abbandono agricolo», spiega l’assessore regionale Flavio Silvestrin. «Il contributo regionale servirà per finanziare gli investimenti dei Comuni finalizzati al miglioramento dei servizi e della qualità della vita dei cittadini che lì risiedono. La gestione degli interventi potrà essere svolta direttamente dal singolo Comune oppure in forma associata convenzionata con altri Comuni assegnatari o non assegnatari o tramite l’Unione dei Comuni ove costituita».
Per avere l’assegnazione definitiva dei contributi i Comuni interessati sono tenuti a presentare entro il 30 aprile 2008 alla Regione i progetti o gli interventi di utilizzo dei fondi.

«E’ di significativa importanza la convergenza verso i servizi alla persona, oltre che l’attenzione alle infrastrutture», commenta il consigliere regionale del Pd, Guido Trento. «La Regione ha finalmente compreso che in alta montagna, nei territori più marginali, le necessità riguardano proprio la quotidianità delle persone, anziché le grandi opere, che pure sono importanti, ma che non sempre possono dare risposta alle esigenze essenziali della vita».

Trento, fra l’altro, è stato nominato consulente del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta. Domani ritornerà a Roma per verificare ulteriori criteri nella gestione del Fondo nazionale per le aree di confine. «Ritengo che anche il Fondo-Letta debba ripercorrere la stessa strada di quello regionale: i finanziamenti debbono mirare alla garanzia dei servizi essenziali, quindi ad assicurare la residenzialità. E anche gli investimenti per le infrastrutture vanno traguardati per questo scopo, attraverso la cooperazione dei comuni al di qua e al di là del confine cosiddetto speciale».

(14 novembre 2007) - espresso.repubblica.it

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