L'Eurispes: in famiglia i nuovi padroni sono i figli

Amano il cyberbullismo e il sesso occasionale


ROMA (15 novembre) - Bambini prepotenti, giovani sicuri di sé e con molte pretese. È quanto emerge dalla fotografia della nuova generazione italiana realizzata dall'Eurispes, nell'ottavo Rapporto nazionale sulla condizione dell'infanzia e dell'adolescenza, presentata oggi a Roma dall'istituto di ricerca e da Telefono Azzurro. Il primo dato che emerge è che i ruoli tra genitori e figli sembrano essersi ribaltati: è tempo dei figli “padroni”. Fanno scelte autonome su tutto quello che li riguarda.

«Da un punto di vista, questo atteggiamento si può definire positivo per quanto riguarda l'utilizzo e le capacità legate alle nuove tecnologie - ha sottolineato Gian Maria Fara, presidente dell'Eurispes -. Infatti, la conoscenza non passa più di padre in figlio, ma accade sempre più spesso che siano proprio i figli a insegnare ai genitori come orientarsi nei meandri della rete e a informarli sull'evoluzione delle apparecchiature informatiche e sulle nuove modalità di comunicazione. È negativo, invece, quando diventano aggressivi con il gruppo dei pari, con i professori e con gli stessi genitori».

Per il presidente di Sos il Telefono Azzurro Onlus, Ernesto Caffo, invece, emerge un «identikit dei bambini e degli adolescenti ricco di termini di affetto, di competenze e di opportunità, ma ancora alla ricerca di un reale dialogo con gli adulti. La comunicazione tra le generazioni risente, infatti, di un divario sempre più ampio nei linguaggi usati e nelle conoscenze».

Il Rapporto. In 40 schede tematiche di approfondimento sono spiegate le due indagini svolte all'interno del mondo scolastico, che hanno interessato 52 istituti di ogni ordine e grado. L'identikit dei più piccoli è stato tracciato attraverso un questionario somministrato a bambini, di un'età compresa tra i 7 e gli 11 anni, frequentanti la terza, quarta e quinta classe delle elementari e la prima classe della scuola media. Quello degli adolescente, invece, ha raccolto gli orientamenti dei ragazzi dai 12 ai 19 anni, frequentanti la seconda e la terza media o una delle cinque classi degli istituti superiori. I questionari analizzati sono stati 1.680 per quanto riguarda l'infanzia e 1.950 per l'adolescenza.

Relazioni familiari. In generale, è risultato che i bambini non si sentono trascurati dalla propria madre, ma la cura della casa (25,3%) viene indicata come causa di mancanza d'attenzione. Il 18,5% dei bimbi si sente messo da parte a causa del fratello o della sorella e il 16,8% per il lavoro della madre. Se la maggioranza dei più piccoli (il 60,1%) può contare su una presenza costante del padre, il 14,1% non lo sente presente, mentre il 24,6% sente il suo ruolo incostante. Pochi però ritengono di sentirsi trascurati (6,7%). I bambini che vivono in una famiglia unita sono molto più certi di avere la madre al proprio fianco quando ne hanno bisogno (84,3%), rispetto ai figli di genitori separati (72,8%).

Televisione e nuove tecnologie. Tre bambini su dieci (29,6%) affermano di non poter rinunciare alla televisione, mentre il 20,2% preferisce la Playstation. Il cellulare è, invece, indispensabile per l'11,8% dei bambini e il 4,7% non può fare a meno di Internet, strumento che comunque raccoglie meno consensi rispetto al pc (9,9%), all'Ipod (6%) e addirittura al dvd (4,8%). Le bambini usano regolarmente la Playstation solo nel 7,6% dei casi. Solo il 4,4% dei bambini non guarda mai la tv. Il 55,8% dei bambini è seguito da un adulto mentre guarda la televisione.

Il 34% bambini non ha nessuno che controlli quando e dove navigano in internet. Se qualcuno dovesse molestarli tramite web, il 21,2% si limiterebbe a dire alla persona di non dare più fastidio, mentre il 10% assumerebbe un silenzio strategico o eviterebbe i luoghi virtuali di possibile incontro (10,6%). Il 2,5% è comunque fiducioso che non possa succedere nulla.

Il telefonino viene utilizzato prevalentemente per comunicare (72,9%), ma anche per fare fotografie (56,1%) o filmati (44,5%). II 10,2% degli bambini afferma di aver inserito on line dei filmati girati con il proprio telefonino. Il 26% dei piccoli non ha limiti di spesa per il cellulare, il 23% riceve una quota fissa destinata alla ricarica, mentre il 12,4% utilizza la propria paghetta o i propri risparmi.

Il sesso. Più sesso occasionale e meno romanticismo: è questo il nuovo motto degli adolescenti secondo il Rapporto Eurispes-Telefono Azzurro. Alcune relazioni sessuali si svolgono, a volte in modo esclusivo, anche via sms in una sorta di immaginario erotico virtuale. Nel 2002, il 17,4% non aveva mai avuto un rapporto occasionale, nel 2007 questa percentuale è scesa al 7,7%. Un ragazzo su tre tuttavia non risponde alle domande. Anche se il 40,1% del campione riferisce poi di non aver mai avuto un rapporto occasionale senza protezione, il 13,4% a volte fa sesso in modo non protetto e per il 2,7% è un'abitudine, mentre l'1,8% non prende mai precauzioni.

Il 49,1% degli adolescenti associa il sesso all'amore, a fronte di un 14,8% che lo considera un'esigenza naturale e di un 11,3% per il quale è un'attrazione fatale. In generale, il 32,7% dei giovani ha un approccio pragmatico con il sesso. Sono le ragazze, più dei ragazzi, ad essere ancorate alla visione romantica del sesso: il 63,2% contro il 22,6% dei maschi. Sempre in tema di sessualità, il rapporto riferisce i risultati di un'indagine di Telefono Azzurro e dell'università di Roma TorVergata sulle esperienze fra i 3 e 12 anni. I comportamenti auto-esploratori vengono messi in atto dal 54% delle bambine e dal 77% dei bambini.

Bullismo. Una nuova forma di bullismo ha invaso la rete. La cyber-bullying, come la definisce il rapporto sull'infanzia e sull'adolescenza, usa sms ed e-mail per diffondere foto o video di minaccia nei confronti dei coetanei. A livello mondiale, si stima che circa 200 milioni di bambini e giovani sono maltrattati dai loro compagni e l'85% degli episodi di bullismo avverrebbe in presenza di osservatori che però intervengono solo nell'11% dei casi.

Alcol. Si chiama “shottino” (“lo sparo”) ed è la tendenza che sta dilagando fra i giovani. Si tratta di un superalcolico puro, assunto per stordirsi immediatamente, prima di entrare nelle discoteche, per poi accompagnarlo con altri super-alcolici consumati nei locali. L'assunzione di questo mix, specie nelle lunghe serate in discoteca, è pericoloso perché dà energia ed euforia. In Italia, si sta inoltre diffondendo la consuetudine spagnola, chiamata “botellon”, di ritrovarsi in piazza per bere e trascorrere la serata giocando e scherzando. Gli appuntamenti si diffondono con il passaparola, spesso su internet. A Milano, alcune riunioni hanno raggiunto persino i 30 mila partecipanti.

A preoccupare è anche la sbornia del week-end. Tra i giovani, di età compresa tra gli 11 e i 24 anni, che va in discoteca, il 9,2% si ubriaca contro l'1,9% di chi non ci va. Il rapporto ricorda che nel nostro Paese, il 12% dei ragazzi tra i 15 e i 24 anni beve alcolici regolarmente, contro la media europea del 27%. I giovani italiani bevono meno, ma cominciano prima: in media a 12,2 anni contro i 14,6 della Ue. Sono 2.500, inoltre, i giovani che ogni anno perdono la vita per incidenti stradali causati dal consumo di alcol.


15/11/07 - ilmessaggero.it

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