Il diabete sconfitto definitivamente dal bisturi

A partire da oggi, dal diabete di tipo II si può guarire definitivamente, con un intervento chirurgico in laparoscopia. La notizia, frutto di uno studio pilota in prima mondiale realizzato in Italia, è di quelle che segnano la storia della medicina e interessa tutti coloro che oggi non controllano bene la malattia con terapie mediche. Sono due milioni e mezzo i diabetici in Italia, e metà di essi, nonostante la dieta e i farmaci, non riesce a controllare adeguatamente la glicemia: per questi ultimi si apre oggi la strada dell'intervento bariatrico in laparoscopia, anche se non sono obesi.
La novità viene da Milano dove il professor Nicola Scopinaro (Università di Genova), considerato padre mondiale della chirurgia dell'obesità, ha presentato i risultati del primo studio pilota al mondo (20 casi) sulla terapia chirurgica del diabete e ha anche annunciato il primo studio multicentrico, in 20 ospedali italiani, su 600 pazienti.
L'intervento adottato nello studio pilota da Scopinaro è quello di "Diversione biliopancreatica" (BPD). Lo studio pilota - condotto all'Ospedale San Martino di Genova - prevedeva l'arruolamento di 20 pazienti; ma tra aprile e settembre 2007 i pazienti operati sono stati 12, tutti in semplice sovrappeso o con obesità lieve. ''Oggi - ha detto Scopinaro - nessuno di loro fa più uso di farmaci, né osserva alcuna dieta per diabetici già dal giorno della dimissione. Per 10 di essi, al primo controllo, 1-2 mesi dopo l'intervento la glicemia era normale in 3 casi e al di sotto dei livelli di rischio in altri 4; a quattro mesi, tutti e sei i casi sottoposti a controllo sono risultati al di sotto del livello di rischio". L'80% dei diabetici è sovrappeso o obeso: e proprio dall'osservazione dei risultati della chirurgia sui grandi obesi, Scopinaro - nominato Membro Onorario dell'American College of Surgeons (ACS) - ha tratto le indicazioni per applicare la Diversione biliopancreatica alla terapia del diabete. Questo intervento, già utilizzato in passato in milioni di pazienti affetti da ulcera peptica, è una delle operazioni più diffuse per la cura dell'obesità.
Consiste nella creazione di due vie gastriche dallo stomaco verso l'intestino: una percorsa dal cibo, l'altra solo dalla secrezione biliopancreatica, indispensabile per la digestione. Ne risulta una limitazione del quotidiano assorbimento dei grassi a soli 40 mmg al giorno e dell'assorbimento calorico a 1700 calorie/giorno per l'uomo e a 1400 per la donna, cui corrispondono un peso di 85 e 70 kg, che viene raggiunto e poi mantenuto indefinitamente, insieme al ripristino della normale sensibilità all'insulina. I risultati dello studio indicano altri vantaggi: colesterolo e trigliceridi tornano a livelli normali rispettivamente nel 100% e nel 98% dei casi e l'ipertensione guarisce nell'80% dei casi. Visti i risultati dello studio pilota, ''partirà a luglio 2008 - ha detto Scopinaro - un primo studio multicentrico che coinvolgerà 20 ospedali italiani (da Pordenone a Messina) - ma il numero non è chiuso - e 600 pazienti sovrappeso o lievemente obesi, reclutati in tre gruppi: il primo da sottoporre a diversione biliopancreatica in 10 Centri; il secondo da sottoporre a by-pass gastrico, in altri 10 centri che vantano esperienza in questo secondo intervento; il terzo gruppo sarà di controllo, ottenuto accoppiando ad ogni paziente operato un altro paziente con caratteristiche simili".
Stimando una portata operatoria di 15-30 casi l'anno per Centro, in uno-due anni si dovrebbe arrivare al numero di 300 casi con diversione biliopancreatica, 300 casi con by-pass gastrico e 600 casi di controllo. Tutti i pazienti, quindi, verranno seguiti per 10 anni, onde valutare, oltre al mantenimento dello stato di non diabete, una serie di parametri funzionali riferiti agli organi maggiormente colpiti dalla malattia (occhi, reni, apparato cardiovascolare).

23 novembre 2007 - newton.corriere.it

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