Tutti amano qualcuno qualche volta

L'epitaffio sulla tomba dell'abruzzese Dean Martin.

Il 7 giugno scorso avrebbe festeggiato novanta anni, trascorsi da benzinaio, sul ring, nelle miniere, con le canzoni che gli diedero la popolarita', nei night club, cinema, Tv e palcoscenico. Mestieri che l’oriundo abruzzese svolse con coraggio, sbrigliatezza sino al tramonto, triste, disseminato di alcol e l’enfisema.Dino Paul Crocetti era nato a Steubenville, una cittadina dell’Ohio da genitori emigrati dall’Abruzzo (Montesilvano, in provincia di Pescara), dai quali aveva imparato qualche frase dialettale bislacca, che gli strappava grandi risate ogni qualvolta la ripeteva.

Alto, bello con un fascino che le donne adoravano, seduttore, viveur, amante della vita libera canto' recito', sul palcoscenico e dinanzi alle cinepresa di Hollywood, pur non essendo, come egli diceva, un vero attore. 'Ma se vogliamo sopravvivere, bisogna adattarci a tutto'.Non molti sanno che l’ex pugile, minatore, barbiere, croupier odiava gli ascensori e questa fobia la condusse con se nell’aldila'. Allo scadere degli anni 70, Dean rallento' la sua attivita' a causa di problemi di salute e nel nel 1988, dopo una festosa tourne' con Frank Sinatra e Sammy Davis, Martin esclamo': 'Sono contento di aver lavorato con questi due scansafatiche, pero' ci siamo divertiti piu' del pubblico'.

L’anno precedente una tragedia familiare completo' il tracollo fisico del noto personaggio italo americano: il figlio Dean, di 35 anni, mori' in un incidente aereo. Il lutto fu un duro colpo per la sua già debole salute. A questo aggiungete il vulcano di sigarette che Martin fumava come una ciminiera e l’alcol che avevano ridotto un vegetale l’artista geniale più amato del momento.Sempre pronto alla battuta allegra, quando gli chiedevano 'Come vuoi che scrivano l’epitaffio sulla tua tomba?' rispondeva: 'Tutti amano qualcuno qualche volta', il titolo della sua famosa canzone.

Ora si legge veramente sulla sua tomba nel cimitero di Westwood in California, dove riposa dal giorno di Natale del 1995.

Per Ap Lino Manocchia - 30.06.2007 - fonte

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