Alcol e droghe: a Termoli ne fa uso uno studente su tre

di Stefano Di Leonardo

Termoli. «Oltre il 30 per cento dei giovani intervistati ha dichiarato di far uso di droghe». E’ il dato più preoccupante – e clamoroso - messo in evidenza dal professor Antonello Miccoli che nella mattinata di lunedì, 19 novembre, ha presentato al cinema Sant’Antonio i risultati di un suo studio sul disagio giovanile e l’uso di alcool e droghe in diverse realtà delle scuole del Sud Italia. In particolare la ricerca ha avuto modo di mettere a confronto le esperienze di oltre 600 ragazzi del biennio di tre istituti di scuola media superiore di Termoli: il liceo Scientifico “Alfano”, l’Istituto tecnico Commerciale “Boccardi” e l’Istituto Alberghiero.

Il progetto, voluto dal Comune di Termoli e realizzato insieme col Faced, ha scoperchiato dati preoccupanti che rivelano come alcool e droghe siano ormai da considerare “realtà non trascurabili” della vita degli adolescenti di oggi. Fra i ragazzi presi in esame dallo studio, tutti di età compresa fra i 14 e i 16 anni, emergono delle verità scomode e troppo spesso ignorate. Uno studente su tre fra quelli a cui é stato sottoposto il questionario, ha dichiarato di far uso di droghe. Tanti e vari i tipi di sostanze stupefacenti di cui i ragazzi fanno uso. Si va dalla marijuana, di sicuro la droga più diffusa, fino alle anfetamine e all’Lsd. Molti dichiarano di farlo per evadere dalla realtà, per cercare piacere o per “essere come gli altri”.

Ancor più diffuso é il ricorso all’alcool, dalla birra ai superalcoolici, quali liquori e cocktail. L’alcool viene consumato con più frequenza dagli adolescenti grazie alla maggiore facilità nel procurarselo, ma anche perché sono in tanti a credere che faccia meno male. «Con l’età aumenta il consumo delle sigarette e delle droghe leggere, che molto spesso circolano fra gli amici» ha detto il professor Miccoli.
La ricerca sugli studenti degli istituti termolesi ha mostrato altri dati interessanti. «Fra i giovani si segnala un sempre maggiore distacco dal mondo politico e più in generale c’é un sentimento di sfiducia nelle istituzioni, anche verso le forze dell’ordine e i magistrati » ha dichiarato il professore spiegando come i ragazzi facciano più affidamento al mondo della famiglia e degli amici.

Tuttavia, è proprio il ricorso frequente ad alcool e droga a focalizzare l’attenzione degli studiosi: «C’é bisogno di prevenzione permanente in tutti gli ambiti, dalla scuola alla famiglia, dall’ambito lavorativo a quello ricreativo». Il traguardo finale illustrato dal professore «é quello di una società migliore».
Sul tasto della prevenzione avevano battuto in qualche modo anche il vescovo De Luca che ha fatto riferimento «all’importanza degli incontri nella vita», e il vice sindaco Filippo Monaco che ha sottolineato come sia «fondamentale il dialogo all’interno della famiglia».

Dopo l’intervento della professoressa Flora Cocco secondo cui lo studio ha «focalizzato l’attenzione sulla voglia di “riuscire nella vita” che invoglia a giovani a superare i problemi personali», é stato il turno di una rappresentazione messa in scena dai ragazzi dell’associazione “Il Noce” di Termoli. I ragazzi hanno inscenato “La piramide delle dipendenze” lanciando un messaggio ben chiaro. «Aiutandoci l’un l’altro e parlando fra noi» ha detto uno di loro «allontaneremo le dipendenze e raggiungeremo la libertà».
Gli stessi ragazzi de “Il Noce” hanno poi letto ai ragazzi presenti delle testimonianze scritte da alunni di quegli stessi istituti interessati dallo studio. L’ilarità e l’indifferenza di molti di loro strideva terribilmente con frasi di grande sincerità che in molti casi parevano vere e proprie grida d’aiuto e che sono state lette in un clima da tranquilla gita scolastica: «Avevo pensato di ammazzare tutti i miei amici, ma poi ho pensato che era più giusto ammazzare me stesso. Voglio provare l’ebbrezza del suicidi».


19.11.07 - primonumero.it

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