Dagli esperti delle Pubbliche tanti consigli per non "sballare"

Si sono trovati d'innanzi professori un po' speciali, ieri, i ragazzi delle seconde del Romagnosi nelle prime ore di lezione. Dietro la cattedra non c'erano insegnanti d'italiano, matematica o economia, ma esperti di una materia inusuale, il cui compito è, però, uno di quelli del quale la società non può fare a meno: salvare vite umane.
A fare un vero e proprio corso breve di pronto soccorso, infatti, è intervenuto nell'istituto di via Cavour il personale della Croce Bianca di Piacenza, assieme ad alcuni rappresentanti delle P.A. di Carpaneto e della Valtidone. L'incipit, con la relazione del presidente Gian Carlo Carrara, ha riguardato le problematiche causate dai "flagelli" giovanili di alcool e droga, tristi protagonisti degli incidenti del sabato sera. «Chi beve - ha spiegato Carrara - va incontro a problemi gravi, poiché vengono offuscate le capacità intellettuali. Sono contrario al "proibizionismo", i giovani lo devono capire da soli. Non si torna indietro, con la cirrosi epatica il fegato è completamente distrutto».L'ammonimento è forte anche per le sostante stupefacenti, terribili intruse al nostro organismo. «Non esistono droghe leggere e pesanti - ha continuato il presidente -, fanno tutte malissimo. Il cervello viene lentamente distrutto».

Poi, al microfono è andato Sergio Costa, sempre della Pubblica Assistenza piacentina - erano presenti, tra gli altri, Mario Romitti, Alessandra Grava, Marisa Valle, Claudia Boselli e Silvia Modenesi - che ha tratteggiato in breve ma esaustivamente l'operato dell'associazione. «Siamo nati nel 1906 - ha introdotti Costa -, e dopo lo scioglimento forzato ad opera del regime fascista la Croce Bianca è stata rifondata nel 1987. Le nostre attività sono soccorso, protezione civile, trasporto di anziani e dializzati, lavoro ambulatoriale ed assistenza domiciliare». Agli studenti è stato detto come comportarsi in caso di emergenze - «bisogna stare calmi, e rispondere il più dettagliatamente possibile alle domande dell'operatore del 118 che si contatta», ha rilevato Costa - e fatto loro un elogio al più bel "mestiere" del mondo: «Fare il volontario - ha detto il "Cuore d'Oro" Renzo Ruggerini, vice presidente dell'associazione - comporta un grande arricchimento interiore».

A.R. - 13 novembre 2007 - liberta.it

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