Sesso con una 15enne fermati 12 calciatori del Thun

Svizzera - GINEVRA - Una brutta storia di abusi sessuali su una ragazzina di 15 anni ha portato a 21 arresti, tra cui quelli di 12 calciatori professionisti, ieri in Svizzera. Si tratta di giocatori del Thun, la squadra celebrata 2 anni fa come la cenerentola della Champions League, ma che attualmente milita, con scarso profitto, nella Super League, la serie A elvetica. La notizia è piombata, nella mattinata di ieri, su Thun - a pochi chilometri da Berna - come una vera e propria doccia gelata. Siamo di fronte ad "abusi ripetuti", spiegano gli inquirenti, aggiungendo che i fatti "risalgono all'inizio dell'anno". Procura e polizia rivelano anche che la ragazzina era "consenziente" ma citano anche il codice penale svizzero che non concede scampo a chi ha relazioni sessuali con giovani sotto i 16 anni. "Sono reati perseguibili d'ufficio", ricordano, prima di opporre un fermo riserbo, davanti alle richieste di ulteriori precisazioni. In effetti, visto che l'inchiesta riguarda un minore, la legge impone l'assoluta riservatezza.

Il calcio svizzero è piombato nello sconcerto. "Le conseguenze sulla squadra del Thun e sul campionato non sono ancora chiare", dichiara Pierre Benoit, portavoce della federazione. Dal canto suo il presidente del Thun, Kurt Weder, dice che "la squadra è costernata" ma che preferisce "attendere ulteriori sviluppi", prima di decidere eventuali sanzioni nei confronti dei suo tesserati implicati negli abusi sessuali sulla ragazzina. Sicuramente, se il processo che seguirà confermerà le accuse, tutti gli arrestati, che nel frattempo sono stati rilasciati, rischiano pene severe.

Nell'agosto scorso un tribunale di La Chaux de Fonds usò la mano pesante nei confronti di 2 giocatori di hockey, riconosciuti colpevoli di stupro. Uno si beccò 30 mesi, l'altro 22. Entrambi, riconobbe la corte che li processò, sfruttarono la loro notorietà per ottenere prestazioni sessuali da giovanissime fans. Per Yves Debonnaire, allenatore della nazionale svizzera Under 17 non si deve, comunque, fare di ogni erba un fascio: "L'immagine del campione che approfitta delle ammiratrici- tiene a sottolineare - risponde più che altro a un cliché, in realtà gli abusi sessuali sono un problema della società, più che un problema specifico del mondo sportivo". "Non sono d'accordo", ci dice l'ex-allenatore dell'Avellino e del Lugano, Roberto Morinini, secondo cui "il mondo del calcio ha, in realtà, una grossa responsabilità, perché non aiuta i giovani a crescere".

Resta il fatto che il Thun, grazie a questa brutta storia, è passato in 2 anni dal paradiso all'inferno. Nel 2005, al suo debutto in Champions League, con un budget inferiore ai 2 milioni di euro, estromise dalla competizione prima la Dinamo di Kiev, poi gli svedesi del Malmö. Qualcuno, allora, accomunò la piccola squadra del Canton Berna al Chievo di Campedelli e Del Neri. Oggi, dopo le terribili accuse verso alcuni dei suoi giocatori, il sogno del Thun è diventato un incubo. Un brutto risveglio per lo sport svizzero, già provato dalla recente uscita di scena, per cocaina, della tennista Martina Hingis.


di FRANCO ZANTONELLI - 14/11/07 - repubblica.it

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