Drogati dal gioco, è dramma

Giuseppe Filetto

Alcool e azzardo, sempre più persone in cura al Sert

Le insidie di un tempo oggi sono sotto casa o fra le mura domestiche con gli "skill games A ciascuno il suo. Bingo, lotto e gratta e vinci per i più anziani, soprattutto donne. Tavoli verdi per i più incalliti. Videopoker e slot machines per i giovani. È la nuova "droga", esplosa anche a Genova, che in questo momento vede più di un centinaio di pazienti in cura ai Sert della città. Oltre quattrocento transitati dai servizi della Asl negli ultimi 5 anni. Sono i numeri di quanti (loro o le loro famiglie) hanno trovato il coraggio e la forza di chiedere aiuto, ma il sommerso è molto di più: «Tanti non se ne rendono ancora conto», afferma Giorgio Schiappacasse, responsabile dell´Unità Operativa del Levante.
Da Nervi a Voltri la febbre da "gambling" impazza, irrefrenabile, diabolica attrazione, che trasporta il gioco in vizio patologico, trascina il "giocodipendente" in un vortice di distruzione: perdita di denaro, debiti con le banche, poi con gli usurai; inoltre lavoro abbandonato, famiglie disintegrate. Tutti problemi associati, fino ai disturbi psichici. «Come succede con le sostanze stupefacenti e l´alcol», osserva Renato Urciuoli, direttore dell´Unità Operativa del Ponente.
L´ecstasy del terzo millennio ed i futuri malati hanno spinto all´apertura del primo centro di ascolto a Quarto ed adesso c´è anche un Gruppo di Giocatori Anonimi (sulle orme degli Alcolisti Anonimi), una dozzina di persone (giocatori e famigliari) che hanno riconosciuto la dipendenza e per risolverla si riuniscono, parlano, cercano una via d´uscita. Aiutati da psicologi e psicoterapeuti del Servizio Recupero Tossicodipendenze.
Il Sert del Levante in questo momento cura 35 giocatori patologici, altrettanti quello della Valbisagno, una cinquantina quello del Ponente. La malattia del vizio, secondo una fonte Agicos (Agenzia Giornalistica Concorsi e Scommesse), sarebbe in crescita vertiginosa, con percentuali che ogni anno si decuplicano. «Quello che per i nostri vecchi era limitato al gioco delle carte nei circoli - spiega Schiappacasse - adesso è esploso con Bingo, macchinette, slot, superenalotto, scommesse sulle partite e sulle corse».
"Gambling" e non solo. «Spesso la dipendenza è conseguenza di una combinazione tra gioco, alcol, cocaina ed altro», precisa il responsabile del Sert del Levante. Il tipo di azzardo varia con l´età: i più anziani si lasciano rovinare dal Bingo e dal lotto; i giovani dai viedeopoker e dalle scommesse clandestine. Ragazzi che mensilmente buttano via lo stipendio nelle macchinette. Tanto che la Asl di Mestre ha istituito un servizio dedicato, "Informagioco". In Toscana, a Montenori d´Arbia (Siena) è stata aperta la prima comunità terapeutica per giocatori d´azzardo: il soggiorno previsto è di 21 giorni, tutto a spese della Regione. «A Genova non abbiamo ancora un servizio specifico - ammette Renato Urciuoli - ma dovremmo attrezzarci, perché il fenomeno è in forte espansione».
Le insidie di un tempo - casinò, ippodromi, sale gioco - adesso sono sottocasa: il bar con le slot, il tabaccaio con gratta e vinci e totocalcio. Ma anche tra le mura domestiche, gli skill games, i giochi d´abilità ed a pagamento, al computer online. Il giro d´affari delle scommesse legali è tra i 20 e i 25 miliardi di euro all´anno. Il meccanismo psicologico di cui è vittima il giocatore, che non sa fermarsi di fronte al rischio ed alle sue possibilità, è simile a quello che spinge verso la droga e l´alcol. Stessa attrazione, medesimi disturbi: «La compulsione al gioco, anche se in questo caso si tratta di dipendenza dal tavolo verde o dalla slot - dice Urciuoli - i malesseri del rumore e di altra natura, fino all´invalidità permanente». Le cure? Vanno dall´intervento farmacologico che agisce sugli aspetti più compulsivi, fino alla psicoterapia che stando a quanto dicono gli esperti, funziona molto bene con le sedute di gruppo.


21/11/07 - espresso.repubblica.it

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