Modella israeliana uccisa dall'anoressia

TEL AVIV (20 novembre) - E' caduta nella trappola dell'anoressia. A 34 anni una modella israeliana si è trasformata in una donna scheletrica col volto scavato e sofferto. Poi la tragedia della fine, trovata morta nel suo appartamento dalla madre, pesava solo 32 chili. Destano orrore in Israele le ultime immagini di Ilanit Hila Elmalich, una volta era nota a Tiberiade (Galilea) come «la ragazza più bella della città ». Gli amici erano convinti che con la sua altezza (1.70 metri) e la sua linea avrebbe sfondato nel mondo della moda. Invece la sua storia è diventata una vera tragedia.

In televisione la madre, Perla Elmalich, si strugge. «Una sua amica le diceva che per mantenere la linea non era necessario seguire diete, bastava vomitare. Sognava di diventare una grande modella, ma in verità da 16 anni e mezzo la mia bambina è andata sempre peggiorando. Si è innestato un processo auto-distruttivo». Hila ha lottato per quasi 20 anni. L'anno scorso sbalordì i medici quando raggiunse il peso minimo di 23 chilogrammi. Non voleva però essere un problema per la sua famiglia e dimessa dall'ospedale tornò a vivere da sola.

Fra quanti adesso denunciano in Israele il fenomeno delle modelle che dimagriscono fino alla morte vi è il fotografo di moda Adi Barkan. Lui sa già come riconoscerle: guarda le dita e comprende se le ragazze hanno l'abitudine di vomitare a forza. «Si tratta di ragazze che, se non fermate in tempo, giungono a distruggere il loro corpo. I seni cessano di svilupparsi, esiste per loro anche il rischio di restare sterili per sempre». Molto noto in Israele, Barkan cerca adesso di utilizzare lo sdegno per la morte di Hila per far approvare una legge che salvi la vita delle aspiranti modelle. Fra queste viene intanto discussa la recente tragedia. A più riprese le ragazze sono aggiornate sui rischi di diete incontrollate o di attività sportive esagerate. Le agenzie assicurano che le candidate eccessivamente magre sono respinte ed eventualmente incoraggiate a consultare medici o psicologi.

Oltre alla condanna contro il mondo della moda e della pubblicità, l'Associazione Bulimia e anoressia (Aba) sottolinea come questi disturbi nascono nelle famiglie e «si amplificano grazie ai falsi modelli contrabbandati dalla società ».


20/11/2007 - ilmessaggero.it

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