All'Olimpico è la notte delle Pietre Rotolanti

ROMA (5 luglio) - Sei luglio 2007. Non scorderanno mai questa data i
quarantamila che all'Olimpico si preparano ad accogliere i Rolling Stones. Non
potranno mai dimenticare perché è la quarta e forse ultima visita a Roma della
più grande rock and roll band del pianeta. Dice Mick Jagger che non è vero:
«Certo, siamo invecchiati ma questa aria da ultimo valzer non ci piace.
Continueremo a salire su un palco finché uno di noi non morirà. Solo a quel
punto smetteremo».

Tutto è cominciato il 6 aprile del 1967, un giovedì, al Palasport dell'Eur.
Allora erano i rivali dei Beatles, c'era ancora Brian Jones. Ce la misero tutta
ma l'acustica era pessima. Grande la chiusura con Satisfaction da un quarto
d'ora. Poi ci fu il 29 settembre (1970), prima volta di Jumping Jack flash e
Simpatthy for the devil.

Vent'anni dopo, li ritrovammo in una Roma in ferie, depressa dalle notti magiche
di Italia '90 finite col terzo posto. Pieno il Flaminio il 25 luglio, quasi
vuoto il giorno dopo. Un tradimento costato alla città una punizione lunga
sedici anni. I Rolling hanno evitato Roma nel 2003 e nel 2006.

Adesso rieccoli. Il tempo non sembra passato ma è una bugia. Charlie ha superato
un cancro alla gola, Ron più di un ricovero nelle cliniche specializzate in
alcolismo, Keith ha le dita più artritiche e un accenno di baffi, Mick qualche
ruga in più. Ma sono sempre i migliori. Cominceranno con Start Me Up, censurato
al Superbowl, perché c'è un uomo che dice a una donna: «Se mi dai il via, se mi
fai venire non smetterò più», e chiuderanno con Satisfaction. In mezzo potrebbe
entrarci Con le mie lacrime (As tears go by) cantata in italiano. Un anno fa a
Milano la fecero, ma non si può mai sapere. L'unica certezza è che hanno pronti
ottanta pezzi.

Hanno cominciato nel 2005, vengono dalla Spagna, sono diretti in Montenegro e
chiuderanno il 26 a Londra. Per sempre? Difficile dirlo con quattro tipi così.
Sono il gruppo che dal vivo ha avuto il maggior numero di spettatori della
storia. Hanno traghettato il rock di Chuck Berry nel ventunesimo secolo. Hanno
venduto milioni di dischi. La più grande band del rock? Rock della terza età? I
Rolling sono semplicemente il rock. Godiamoci questa serata.

di Massimiliano Gasperini - 05-07-2007 - ilmessaggero.it

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