Fumo: Ue contro Italia

La Commissione europea invia un "parere motivato"

In Italia i prezzi minimi delle sigarette devono essere aboliti. E' questa la decisione della Commissione europea che ha inviato un "parere motivato" alle autorità italiane con la richiesta formale di modificare la legislazione nazionale vigente.

Un provvedimento preso anche nei confronti di Austria e Irlanda. Secondo l'Unione europea, le norme attuali sui prezzi delle sigarette sono contrarie alla legislazione comunitaria e falsano la concorrenza poiché i produttori e gli importatori non possono competere tra loro in termini di costi.

I fumatori però non devono gioire troppo presto perché l'obiettivo della Commissione è comunque scoraggiare l'uso del tabacco.

Come proposta alternativa ai prezzi imposti dallo Stato, l'Ue propone l'aumento delle accise sulle sigarette e delle tasse minime. In questo modo i costi saranno comunque alti, per disincentivare il consumo di tabacco e tutelare la salute dei cittadini europei, ma non saranno violate le norme comunitarie.

La Commissione ha portato ad esempio il caso del Belgio che in passato aveva stabilito un prezzo minimo per le sigarette ma, anche dopo aver apportato modifiche alla legislazione, è riuscito ad "aumentare le entrate delle casse pubbliche e ottenere un aumento dissuasivo del prezzo del tabacco".

Per l'Italia poi non sembrano esserci molte alterative, infatti se entro due mesi non modificherà la legge, la Commissione potrà fare ricorso alla Corte europea di giustizia. Il provvedimento di Bruxelles arriva in contemporanea con la pubblicazione di un rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), presentato alla conferenza internazionale di Bangkok per definire un piano globale antifumo.

Secondo i dati, entro questo secolo oltre un miliardo di persone potrebbero morire per malattie legate al tabacco. "Ogni anno il fumo uccide 5,4 milioni di persone" - ha dichiarato Douglas Bettcher, direttore della Tobacco Free Initiative dell'Oms - "e la metà di questi sono decessi nei paesi in via di sviluppo".

Per evitare l'aumento del tasso di mortalità nei prossimi anni, Bettcher ha proposto alcune misure che i governi dovrebbero adottare per la lotta al fumo: una forte tassazione, il divieto di pubblicità e la messa al bando del fumo negli uffici e nei luoghi pubblici. Con l'applicazione di queste azioni, il numero di fumatori dovrebbe dimezzarsi entro il 2050.

06-07-2007 - europa.tiscali.it

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