Perdere una Dea...

Questa, apparentemente, sembra una storia come tante, di lavoro minorile, di
bambini costretti a orari massacranti, ma a ben vedere ha delle peculiarità
incredibili. Sì, perchè la bambina in questione, Sajani Shakya, 10 anni, faceva
di mestiere la Dea, in Nepal, ed è stata licenziata senza uno straccio di
preavviso!

E' bastato un viaggio in America, e peraltro un viaggio di lavoro per girare un
documentario sulla vita delle bambine come lei, e i suoi datori di lavoro, un
comitato di saggi che farebbe impallidire il sommo Caio Shin, ne ha decretato
l'immediata cessazione dalla carica per "Impurità sopravvenuta".

Dunque è bastato violare una regola per perdere lavoro, dignità e persino il
diritto alla pensione, insomma, un licenziamento con disonore! Ma forse, più che
una disgrazia, questa è stata la sua fortuna.

In Nepal, infatti, Sajani era considerata una delle Kumari (trad. vergini),
incarnazioni della dea Taleju Bhawani. Le Kumari sono tante, ma le più
importanti sono 3: quelle di Patan, Kathmandu e Bhaktapur, le città reali. Fino
al raggiungimento della pubertà, momento nel quale perdono la purezza e vengono
detronizzate, possono uscire dal loro Palazzo-prigione appena 3-4 volte l'anno e
in particolari occasioni, come il ringraziamento del dio della pioggia.

E dire che per diventare Kumari la piccola, oltre a dimostrare di avere lingua
piccola, collo a conchiglia e cosce di daino, aveva dovuto superare 32 prove
difficilissime, anche chiamate "attributi della perfezione" (Ercole ne aveva
dovute patire solo 12!), come, ad esempio, stare rinchiusa in uno stanzone al
buio, con teste mozzate di bufalo e alcuni tizi travestiti da demomi; e il tutto
senza versare nemmeno una lacrima!

Ma c'è di più: una bimba che diventa kumari difficilmente può poi trovare
marito, dato che, secondo una credenza popolare, chi sposa una di loro è
destinato ad una vita breve.

A parte i ragionevoli dubbi di tipo etico, che possono al limite essere superati
pensando che si tratta di tradizioni antichissime, ne rimangono di ordine
giuridico. Non a caso nel novembre scorso la Corte Suprema del Nepal ha ordinato
un'inchiesta per stabilire se questa usanza abbia portato a casi di sfruttamento
minorile. Questa volta non è per fare sfilate, film, canzoni da gettare in pasto
a ogni incauto navigatore web; certo il posto di lavoro in questione era molto
ambito, ma i dubbi sono sempre quelli. A questa bambina, anche a prescindere
dalla sua prematura "sdeizzazione", chi restituirà l'infanzia perduta?

05-07-2007 - di Alessia Giangreco - kidzone.blogosfere.it

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