Aree nomadi

Aree nomadi, Aimi (AN): "Incredibili le dichiarazioni del Sindaco"


Pareva strano che con tanta gente già in ferie non uscissero proprio quei problemi debitamente insabbiati dal comune di Modena qualche mese prima. Così ieri, guarda caso 1° agosto , ha rifatto capolino la questione delle microaree per i nomadi che era stata temporaneamente accantonata.

Ad affermarlo è Enrico Aimi, Consigliere Regionale e Presidente Provinciale di Alleanza Nazionale a Modena che interviene sul blitz della Giunta che ha deciso, in pieno clima feriale e senza una preventiva consultazione dei residenti, nuove allocazioni per ulteriori quattro micro aree di sosta da destinare alle famiglie nomadi residenti in città.

"Nell’eterno scambio di rimpalli tra i due sindaci, il “braccio” Pighi e la “mente” Sitta, spunta oggi la scelta presentata dall’assessore Maletti, quella cioè della decisione finale sulla collocazione delle ultime e più contestate (non solo dai residenti ma anche dagli stessi fruitori) microaree che circonderanno Modena nei quattro punti cardinali, con un colpo di mano della Giunta, che ha atteso i giorni della canicola per avallare il pacchetto definitivo delle collocazioni. Di fronte a tale decisione, che bypassa completamente le richieste dei residenti, siamo costretti ad intervenire, non solo per sottolineare un vero e proprio blitz, ma anche per smentire lo stesso Pighi il quale, con un’arrampicata sugli specchi da guinnes dei primati, ha osato dichiarare che, a cavallo tra villa Dallari e la ferrovia veloce, è possibile garantire integrazione tra i nomadi e residenti. Non pago di questa affermazione, che pare fatta più da un marziano che da un modenese, il nostro sindaco ha asserito che, tra le linee aeree dell’alta tensione, i pali in cemento dei viadotti e gli argini del fiume Secchia, i bambini cresceranno in simbiosi con la popolazione locale, aggiungendo così l’ennesima improvvida dichiarazione alle tante bufale di questa amministrazione il cui appeal è sempre più in calo nel rosario di errori che sta quotidianamente commettendo. Di fronte all’ennesimo inciampo dell’Amministrazione comunale di Modena noi vogliamo ribadire come, a nostro avviso, pur nell’ottica delle nuove direttive regionali, la soluzione più condivisibile sarebbe stata quella di mantenere il campo di via Bacceliera ai margini della frazione di San Damaso con la quale le famiglie di nomadi stanziali ospitate si erano ormai integrate e non una sua frammentazione con successiva moltiplicazione di costi e problemi. Il tutto dopo un’opportuna riqualificazione dello stesso e con una gestione di tipo condominiale che, con la supervisione del comune, fosse però affidata alle famiglie ivi ospitate. Soluzione questa che è stata sempre a priori scartata, non per una sua impossibile attuazione, ma per una serie di compromissorie pressioni esterne alle quali, vox populi, il comune è stato sottoposto ed ha ceduto a discapito, non dei propri interessi, ma di quelli dei modenesi e degli stessi nomadi"


02/08/07 - ilnuovo.redaweb.it

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