Trapianto ovarico tra sorelle

FERTILITA’: TRAPIANTO OVARICO TRA SORELLE, SPERANZA DAL BELGIO


(AGI/REUTERS) - Bruxelles, 1 ago. (embargo fino alle 23 GMT dell’1 agosto) - Potrebbe rappresentare una nuova speranza di fertilita’ per tutte le donne che non possono avere figli. La soluzione per le aspiranti mamme che hanno avuto un cancro o non hanno reagito positivamente alla ‘Fertilizzazione in vitro’ e’ un trapianto di tessuto ovarico. Un intervento di questo tipo e’ stato eseguito tra due sorelle di. Teresa Alvaro, 37 anni, reduce da una chemioterapia che le aveva danneggiato l’apparato riproduttore, si e’ sottoposta ad un impianto di cellule ovariche donatele dalla sorella Sandra. Dopo l’operazione le funzioni delle ovaie sono state ripristinate.
Jacques Donnez, professore di ginecologia all’universita’ Cattolica di Louvain a Bruxelles, ha detto che e’ troppo presto per avere delle prove certe ma che questo genere di trapianto puo’ dare una speranza a tutte le donne che non hanno potuto congelare i propri ovuli o che hanno subito danni per un cancro. L’operazione puo’ anche essere fatta tra donne non imparentate, purche’ abbiano tessuti e midollo osseo compatibili.
Teresa Alvaro si e’ detta fiduciosa su una sua prossima gravidanza. La donna ha deciso di sperimentare quest’intervento dopo aver letto che nel 2005 una ventiquattrenne americana, a cui la gemella diede tessuto ovarico, aveva dato alla luce un bambino sano. Da allora altre donne hanno seguito lo stesso iter medico ma sempre con sorelle gemelle.

Quello della Alvaro e’ il primo impianto da una non gemella. La differenza tra le mappe genetiche ha aggiunto un livello di complessita’ all’intervento chirurgico. Tuttavia, i test hanno dimostrato che cellule geneticamente diverse possono coesistere con successo. La sorella della Alvaro le aveva precedentemente donato midollo osseo per evitare problemi di rigetto. Una soluzione piu’ semplice sarebbe stata quella di donare direttamente un ovulo ma l’eventualita’ ha incontrato il rifiuto di entrambe le donne. “Volevo qualcosa che fosse solo mio e sentivo che se avessi ricevuto un ovulo”, ha detto la Alvaro, “sarebbe stato come se qualcun altro avesse fatto qualcosa al posto mio”. (AGI)


Red - 02/08/07 - donne-oggi.it

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