Il loro piccolo segreto

DOVEVA essere «il loro piccolo segreto».

Le carezze, i baci, fino ai giochi più spinti, non dovevano assolutamente arrivare alle orecchie dei genitori. Perchè è così che si fa con i segreti, soprattutto con quelli che si condividono con i propri insegnanti: non si svelano a nessuno. In questo modo, secondo l’accusa formulata dal pubblico ministero Francesco Scavo, P.L., 36enne maestro di Roma, avrebbe costretto due bambine a subire degli abusi sessuali. Un’accusa che potrebbe portare il romano fino al processo, se la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm Scavo sarà accolta il 17 settembre prossimo dal giudice per l’udienza preliminare Marina Finiti. I fatti contestati risalgono al febbraio 2006. La cugina della fidanzata del maestro aveva una figlia, 8 anni all’epoca, con alcuni problemi di rendimento scolastico, dovuti probabilmente al cambiamento di molti insegnanti nell’anno precedente. Così la donna pensò di dare alla figlia un ulteriore aiuto nelle ore extrascolastiche. E a chi rivolgersi se non al fidanzato della cugina che, tra l’altro, dichiarava di essere in possesso di due lauree? Così ebbero inizio le ripetizioni, gratuite per il rapporto di «quasi parentela». Due sedute di un’ora alla settimana, per quatto mesi fino al giugno 2006. E, nel corso di ogni lezione, secondo l’accusa, l’uomo avrebbe approfittato sessualmente della bambina. Al padre della piccola, che di solito l’accompagnava a casa del maestro, l’uomo avrebbe chiesto di aspettare in strada il ritorno della figlia. Non doveva disturbare, la bambina avrebbe potuto distrarsi. L’altro presunto abuso per il quale è stato chiesto il rinvio a giudizio dell’uomo riguarda, invece, una bambina che, all’epoca dei fatti, aveva 10 anni, e risale al luglio del 2004. Sostanzialmente simile la dinamica: quattro lezioni gratuite che si sarebbero trasformate in altrettanti episodi di violenza sessuale. Conclusi, secondo il pm Scavo, sempre con la stessa frase: «Non svelare a nessuno il nostro segreto». Un segreto che sarebbe rimasto tale fino a quando, nel luglio 2006, la madre di una delle bambine ha deciso di sporgere denuncia alla magistratura. Sembra che l’uomo abbia anche un precedente penale per questo tipo di reato. Una storia risalente ad alcuni anni fa che si sarebbe conclusa con un patteggiamento. Ma le accuse di cui dovrà rispondere il maestro che, nel dicembre scorso, in piena inchiesta, fu anche arrestato, non si limitano alla violenza sessuale aggravata. A P.L., infatti, sono stati contestati anche i reati di detenzione di materiale pedopornografico e diffamazione. Nel primo caso, il pm Scavo allude a diversi video «compromettenti» dei quali il maestro sarebbe stato trovato in possesso. Nel secondo, invece, a una videoregistrazione che P.L. avrebbe diffuso su Internet con delle immagini riguardanti alcuni momenti di intimità con una sua ex fidanzata. Proprio la cugina della madre di una delle due bambine che avrebbero subito abusi. Inoltre, l’uomo avrebbe fornito ai fruitori del video anche la possibilità di contattare direttamente la donna. Un’occasione che gli internauti non si sarebbero lasciati sfuggire.


02/08/07 - iltempo.it

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