Gaza, un razzo uccide due bimbi

GAZA - Centinaia di persone hanno preso parte ieri pomeriggio nella Striscia di Gaza ai funerali dei due fratellini palestinesi rimasti uccisi nell'eplosione accidentale di un razzo Qassam.
La piccola Hala Kafarna, 6 anni, e il fratelino Islam di 9 sono stati sepolti nel cimitero di Beit Lahiya, nel Nord della Striscia.
Alle scene di disperazione della madre e delle altre donne della famiglia, si sono aggiunte quelle del padre sul quale sembra ricadere la principale responsabilità della tragedia: secondo numerose testimonianze l'uomo apparterrebbe infatti ad un gruppo armato palestinese che gli aveva affidato in custodia un razzo Qassam destinato a essere impiegato in uno dei frequenti attacchi compiuti contro il territorio israeliano.
L'uomo aveva nascosto in casa l'ordigno ma i fratellini lo avrebbero trovato: giocandoci intorno, ne avrebbero così provocato l'esplosione. Altri cinque bambini (fra cui alcuni cuginetti) che si trovavano a breve distanza, sono rimasti feriti.
Anche le forze di sicurezza di Hamas che controllano la zona e che sostengono di aver avviato un'indagine, propendono per questa ricostruzione. Non ha trovato invece finora conferma l'ipotesi che il razzo Qassam fosse stato sparato in direzione di Israele, e che per un errore di traiettoria sia invece finito sulla casa dove Hala e Islam stavano giocando, rimanendo uccisi.
Lanci di uova, colate di olio e nuvole di farina riversate su agenti di polizia e soldati a Hebron, dove tre famiglie di coloni israeliane sono state faticosamente evacuate dalle case che occupavano illegalmente nel vecchio mercato generale di Hebron.
Sono stati tremila gli uomini mobilitati dal governo israeliano per far eseguire una decisione dell'alta corte di giustizia, ma anche per dimostrare concretamente che qualcosa (non solo politicamente) sta cambiando anche negli impegni presi con i palestinesi.
L'operazione di "sfratto" dei coloni è iniziata questa mattina poco prima delle 6:00 quando un primo gruppo di agenti della polizia di frontiera si è avvicinata agli edifici da liberare, svegliando le famiglie e chiedendo loro formalmente di abbandonare le case.


Pronta la reazione: centinaia di altri coloni (a Hebron ne risiedono ancora 650 protetti da 5mila soldati) si sono scagliati contro le forze di sicurezza.


08/08/07 - corriere.com

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