‘Tolleranza zero’ per bar, bagni e disco

Sarà “Tolleranza Zero” anche nei pubblici esercizi, stabilimenti balneari e sale da ballo del Ferrarese. Prenderà infatti il via con il prossimo fine settimana anche nella nostra provincia – dopo la riunione congiunta dei consigli direttivi territoriali di Fipe e Silb in programma giovedì 9 agosto nella sede Ascom di via Baruffaldi (i rappresentanti del Sib, pur aderendo all’iniziativa, non saranno presenti alla riunione per evidenti motivazioni di ‘superlavoro’ da stagione balneare) – la campagna di informazione e sensibilizzazione promossa a livello nazionale dalla Federazione dei Pubblici Esercizi aderente a Confcommercio. “Di fronte alla gravità dei fenomeni correlati agli abusi di alcol i pubblici esercizi, gli stabilimenti balneari ed i locali da ballo, che si trovano in contatto diretto e quotidiano con i consumatori – spiegano Paolo Mazzi, Davide Beneventi e Michele Moretti, i presidenti provinciali di Fipe, Sib e Silb – devono svolgere un ruolo anche di educazione ed informazione, soprattutto nei confronti delle categorie più deboli e critiche come quella dei giovani. E’ un dovere ed un impegno che ci assumiamo perché vogliamo essere non solo portatori di interessi economici, ma anche di dialogo, cultura e responsabilità civile”.

Con “Tolleranza zero” titolari e gestori di bar, pub, birrerie, stabilimenti balneari, disco pub, discoteche, così come avvenuto qualche anno fa con la campagna contro il fumo, andranno ad esporre nei propri locali cartelli o locandine in posizioni ben visibili per rammentare alla clientela il divieto di somministrazione di alcol a minori di sedici anni e a persone in evidente stato di ebbrezza. Ma non solo. Attraverso la campagna ‘Tolleranza Zero’ gli esercenti daranno vita ad un’azione di autodisciplina per evitare in tutti i modi, non solo la somministrazione (già vietata), ma anche la vendita di alcol (che invece le norme non vietano) a chi non ha compiuto i sedici anni. E ancora “l’impegno – continuano i presidenti di Fipe, Sib e Silb – è rivolto anche al nostro interno. Nel momento in cui ci dovessimo render conto che in un locale non verrà fatta rispettare la legge, interverremo con un’opera di sensibilizzazione sul danno sociale che il collega sta arrecando ai suoi clienti (un cliente vale più di un bicchiere di alcol), sul danno di immagine che reca alla sua attività (verrà considerato poco affidabile dai consumatori) e sul danno economico (un bicchiere in più venduto una sera vale meno di tante altre consumazioni vendute in meno le sere successive)”.


08/08/07 - estense.com

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