Alcol, una storia lunga 20 anni

Venerdì 16 novembre convegno del Gruppo Alcolisti Anonimi, in occasione del 20esimo anniversario. Tra i relatori Don Antonio Mazzi.


Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, l' Italia paga un tributo di 25mila morti ogni anno sicuramente causate dall'alcol. E sempre per l'alcol ogni anno, 120mila persone finiscono in ospedale. L' Istat sostiene che il 75 per cento degli italiani consuma alcol (l' 87 per cento degli uomini e il 63 delle donne). Si beve il primo bicchiere a 11-12 anni, l'età più bassa dell'intera Unione europea (media Ue: 14,5 anni). Sono 3 milioni i bevitori a rischio ed 1 milione gli alcolisti; 817mila giovani di età inferiore ai 17 anni hanno consumato bevande alcoliche e circa 400mila bevono in modo problematico. Un decesso su quattro dei ragazzi tra i 15 e i 29 anni è legato all'abuso di alcol. Ancora. Si stima che dei circa 940mila infortuni sul lavoro, denunciati ogni anno all' Inail, il 4-20 per cento sia correlato all'alcol. L' Oms valuta che i costi annuali sociali e sanitari sostenuti a causa di problemi legati all'alcol sono pari al 2-5 per cento del Prodotto interno lordo. Per l' Italia (1.844 milioni di euro, il Pil 2006, dati della Banca mondiale) significa dai 36 ai 90 milioni di euro. Sono sufficienti, questi dati, per dare la dimensione drammatica del fenomeno?

Se ne parlerà venerdì 16 novembre in Sala “Monsignor Gandini” (via XXIV Maggio). Alle 21 il Sindaco Giacinto Mariani aprirà il convegno “Il coraggio di chiedere aiuto. Vent’anni di storia in racconti e testimonianze”, organizzato in occasione del 20esimo anniversario del Gruppo Alcolisti Anonimi.

Tra i relatori, oltre alle testimonianze di ex alcolisti, sarà presente Don Antonio Mazzi, sacerdote, pedagogista, presidente della Fondazione Exodus Onlus. Collaboratore di numerosi giornali e riviste, tre lauree ad honorem in pedagogia, Don Mazzi è da sempre impegnato sui temi del disagio giovanile. Interverranno anche il dottor Giovanni Luca Galimberti, responsabile del NOA (Nucleo Operativo Alcologia) di Seregno dell’ASL MI3 e il dottor Attilio Cocchini, responsabile del GOC (Gruppo Operativo Carcere) dell’ASL MI3, Monsignor Silvano Motta e l’assessore alle politiche Giovanili Nicola Viganò.

“Purtroppo l’abuso di alcol – spiega l’assessore Nicola Viganò - oggi è diffusissimo soprattutto tra i giovanissimi e ciò che rende ancor più grave questa situazione è la diversa percezione del fenomeno da parte loro: molti di questi ragazzi non si ritengono ‘alcolisti’ pur facendo uso di alcol. Per questo ho deciso di sostenere, come in altre numerose occasioni, questa iniziativa del Gruppo Alcolisti Anonimi. Una scelta che ho fatto sia come assessore sia come neo padre, perché ritengo che lo strumento educativo in grado di arginare il fenomeno dell’abuso di droghe in tutti i suoi diversi sviluppi debba esser la famiglia, come centro del dialogo, dell’informazione, della prevenzione e quindi del controllo”.

Obiettivo della serata è, dunque, informare l’opinione pubblica, soprattutto giovanile, sul problema dell’alcolismo. L’organizzazione di un convegno con esperti e testimonianze personali con un linguaggio semplice e diretto, è sicuramente un strumento utile, un messaggio di prevenzione per far crescere la conoscenza del problema e la consapevolezza dei pericoli che possono derivare dall’abuso di alcol, soprattutto tra i giovani.

L’assessore conclude sottolineando come sia indispensabile una grande azione di prevenzione e educazione anche attraverso i media: l’alcol infatti rappresenta da sempre la porta di ingresso alle droghe illegali, la sostanza di iniziazione più usata dai giovani per sperimentare lo sballo, la sensazione di ebbrezza per poi arrivare, spesso, alle droghe vere e proprie.


31/10/07 - comune.seregno.mi.it

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