Droga e alcol, in aumento le infrazioni

Nei primi sei mesi del 2007 sono incrementate le violazioni per guida in stato di ebbrezza. E l'abuso di stupefacenti sale del 19%


MILANO - I primi sei mesi del 2007 hanno registrato, confrontandoli con il gennaio-giugno del 2006, un notevole incremento delle violazioni per guida in stato di ebbrezza. Solo quelle contestate dalla Polizia Stradale sono aumentate del 38 per cento. Considerando anche i rilievi di Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizie Locali non siamo lontani dal 42-43 per cento che risulta al Ministero dell’interno.

CONSUMO DI DROGHE - In aumento anche le violazioni per l'abuso di stupefacenti +19 per cento. Sarebbe curioso conoscere le località dove vengono effettuate il maggior numero di contestazioni per questi due tipi di infrazione in modo da poter prendere ulteriori, e più drastici, provvedimenti. Innanzi tutto si devono assolutamente incrementare ancora i controlli anche se non si può certo dire che le forze di polizia, pur con i noti limiti della pianta organica, non facciano la loro parte giacchè i vari comandi organizzano rinforzi di pattugliamento con pesanti turni distraordinari degli agenti.

Esaminando i soli dati della Polizia Stradale (www.poliziadistato.it, elaborazione il Centauro-Asaps) si evince che nei primi sei mesi del 2007 la Specialità ha contestato complessivamente 14.836 sanzioni per la violazione dell'articolo 186 del CdS (Guida sotto l’inflenza dell’alcol) facendo segnare un aumento veramente significativo, pari al 38,1 per cento rispetto alle 10.745 sanzioni contestate nello stesso periodo del 2006. In particolare l'incremento è stato del 15,1 per cento sulla rete autostradale con 2.815 sanzioni e ancora maggiore sulla rete ordinaria, dove le sanzioni sono state incrementate del 44,8 per cento toccando quota 12.021: quest’ultimo dato lascerebbe supporre che il numero maggiore delle infrazioni viee contestato vicino ai locali pubblici che vendono alcolici.

POSITIVI - I guidatori risultati positivi sono globalmente il 13-14 per cento del totale dei controllati, si può facilmente risalire a un numero di circa 100.000 controlli nei primi sei mesi da parte della sola Polizia Stradale. A questi si devono aggiungere poi quelli delle Polizie Locali (molto limitati giacché i comuni non comprano etilometri poiché le ammende non vanno nelle casse municipali ma in quelle statali) e dei Carabinieri.

Anche l'azione di contrasto alla guida sotto l'influenza di sostanze stupefacenti (art.187 Cds) pur in un quadro di maggior complessità nelle verifiche, ha dato buoni risultati: 1.186 infrazioni contestate e un incremento del 19,2 per cento rispetto alle 995 dei primi sei mesi del 2006. Per questa particolare violazione l'incremento è stato molto più vistoso nella rete autostradale dove le violazioni contestate sono state 345: + 49,3 per cento rispetto alle 231 del 2006. Sulla rete ordinaria si è toccata quota 841 in aumento del 10 per cento rispetto ai 764 dello scorso anno.

«I tragici eventi della violenza stradale che spezzano tante vite sulle strade - dice Giordano Biserni presidente dell’Asaps - richiedono uno sforzo ulteriore anche sul terreno dei controlli, sforzo che attende un chiaro segnale, in questo senso, dal potere politico, così come si è fatto in altri paesi europei dove si sono ottenuti risultati notevoli».Tuttavaia, bisogna registrare l’anomalità di un dato sugli incidenti legati a condizioni psicofisiche alterate: secondo l’Istat questi risultano il 2,3 per cento del totale con l’1,6 per cento legato all’alcol. «Probabilmente - spiega Biserni - la comunicazione degli incidenti viene fatta attraverso verbali che contengono in primo luogo la velocità, poi la distanza di sicurezza, quindi il sorpasso. E se l’incidente non è spiegabile, viene definito come avvenuto per «distrazione e andamento indeciso», definizione che per l’Istat è la prima causa dell’incidentalità».

BAMBINI - Un altro dato negativo della circolazione stradale riguarda il trasporto dei bambini. Bisogna subito dire che sono in netto calo gli incidenti che hanno come vittime i passeggeri più piccoli rispetto agli anni 80’ e 90’, soprattutto grazie a una progressiva adozione dei sistemi di ritenuta: seggiolini e adattatori di altezza. Rimane tuttavia sempre elevata la cifra della sinistrosità di questa fascia d’età che va da 0 a 13 anni. Nel 2005 (ultimi dati disponibili) i bambini che hanno perso la vita sulla strada sono stati complessivamente 97. Esattamente 54 maschi (55,7 per cento) e 43 femmine (44,3 per cento). I feriti sono stati 9.924 in totale di cui 5.504 maschi (55,5 per cento) e 4.420 femmine (44,5 per cento). Rispetto al 2004, quando i morti in questa particolare fascia d’età furono 84 , si registra un incremento di 13 decessi, pari a +15,5 per cento.

Il numero di feriti è invece diminuito di 172 unità, -1,7 per cento rispetto ai 10.096 bambini che sono dovuti ricorrere al pronto soccorso nel 2004. Nel totale dei 97 bambini che hanno perso la vita, 20 erano pedoni (20,6 per cento): 11 maschi (55%) e 9 femmine (45%). Fra i 9.924 feriti i bambini travolti a piedi sulla strada sono stati 1.720 (17,3%). Di questi 1.029 i maschi (59,8%) e 691 le femmine 40,2%.

È assai probabile che la recente proposta di vietare il trasporto su moto e ciclomotori dei bambini inferiori ai 5 anni diminuisca le statistiche negative così come l’obbligo del trasporto, sino ai 12 anni, su un seggiolino apposito e con piedi appoggiati a regolari pedivelle.


Nestore Morosini - 16 luglio 2007 - corriere.it

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