Incidenti, 36 vittime sulle strade italiane nel weekend

Contestate 25.114 violazioni al codice della strada, ritirate 1.106 patenti. Aduc: ''L'alcol è la causa del 30% circa degli incidenti''. Codacons: ''Istituire il 'Tutor'' su tutta la rete autostradale''


Roma, 16 lug. - (Adnkronos/Ign) - Sono stati 36 i morti sulle strade italiane nell'ultimo fine settimana. Un dato rilevante, ma in diminuzione rispetto allo scorso anno quando, nello stesso periodo vennero registrati 50 decessi.

Polizia Stradale ed Arma dei Carabinieri hanno predisposto i consueti dispositivi di prevenzione e di vigilanza stradale impiegando, in totale, 37.205 pattuglie. Le stesse hanno proceduto alla contestazione di 25.114 violazioni al Codice della strada, con 32.296 punti decurtati, 1.106 patenti di guida e 1.060 carte di circolazione ritirate.

Nell'analogo periodo del 2005 si erano registrati 39 sinistri mortali con 42 deceduti, mentre nel corrispondente week-end del 2004 gli eventi infortunistici con esito mortale erano stati 40 con 43 vittime.

Gli incidenti mortali con coinvolgimento di veicoli a due ruote sono stati 22, pari a quasi il 65% del totale. Più del 26% degli incidenti con esito mortale si è verificato per perdita del controllo del veicolo da parte del conducente; nella stessa percentuale gli eventi mortali registrati in centro abitato. I sinistri mortali verificatisi nella fascia oraria 22.00 - 6,00 sono stati 13 con 14 deceduti. Delle 36 vittime 14 avevano un'età inferiore a 30 anni.

Tra le cause principali l'alcol. Per Primo Mastrantoni, segretario di Aduc, l'Associazione per i diritti degli utenti e consumatori, l'alcol rappresenta infatti ''uno dei maggiori fattori di rischio per gli automobilisti del nostro Paese''. ''E' la causa del 30% circa degli incidenti stradali in Italia'', ricorda Mastrantoni sottolineando che in Italia ci sono circa 4 milioni di 'bevitori eccessivi', di cui circa 1 milione sono dipendenti.

''Dei circa 170.000 incidenti registrati sulle strade italiane - spiega il segretario dell'Aduc - circa 50.000 sono attribuibili agli effetti di una elevata concentrazione di alcol nell'organismo. Un uomo in buona salute di 70 chili di peso che ha consumato 2 bicchieri di vino ai pasti (250 millilitri) o 2 boccali di birra (600 millilitri circa) o 2 bicchierini di amaro o superalcolico (80 millilitri circa) o una combinazione, ad esempio, di un bicchiere di vino seguito da un bicchierino di amaro, raggiunge pressoché istantaneamente una concentrazione di alcol nel sangue pari a 0,5 grammi/litro''. A tali livelli di alcolemia, conclude Mastrantoni, ''chi si mette alla guida di un autoveicolo o di una moto o di qualsiasi mezzo di locomozione va incontro ad una probabilità di causare un incidente stradale 5 volte superiore (+500%) rispetto ad un individuo che non ha bevuto". Inoltre, è importante considerare che ''l'alcol può interagire con altre sostanze e quindi aumentare il rischio di chi assume contestualmente alcol e farmaci o sostanze stupefacenti".

E per arginare migliorare la sicurezza stradale, il Codancos chiede di istituire su tutta la rete autostradale il 'Tutor', anziché prevedere l'arresto per chi provoca incidenti stradali. A chiederlo è Carlo Rienzi, presidente dell'associazione consumatori, che oggi ha presentato i dati del sistema di rilevamento automatico della velocità media dei veicoli.

Tra settembre 2006 e aprile 2007, nelle tratte autostradali sulle quali è stato sperimentato il Tutor, il tasso di incidentalità - rispetto allo stesso periodo del precedente anno - è sceso da 52,35 a 40,73 (-22,19%); quello dei feriti da 20,76 a 15,94 (-23,21%), quello dei deceduti da 0,71 a 0,44 (-38,5%). "Dati oggettivi ed estremamente postivi - afferma il Presidente associazione che fa parte della Consulta sulla sicurezza stradale - che dimostrano inconfutabilmente come il sistema vada esteso su tutta la rete autostradale italiana, garantendo la diminuzione di incidenti, morti e feriti sulle strade. Non capiamo cosa aspetti il Governo ad emanare un decreto legge che imponga immediatamente l'istituzione del Tutor su tutta la rete -prosegue Rienzi- invece di fare tante chiacchiere e minacciare provvedimenti inutili come il carcere per chi provoca incidenti".


16.07.07 - adnkronos.com

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