La musica e l'handicap non vanno d'accordo

Gentile redazione, come ogni anno mi sono recato al Telecomcerto organizzato dal Comune di Roma e dalla Telecom Italia e come ogni anno mi sono purtroppo arrabbiato. Sono un a 46enne con una disabilità motoria grave, posso per fortuna camminare con le mie gambe, ma certo non sono un centometrista. Sabato sera sono andato con moglie e figlia al concerto dei Genesis, contando di assistere dalla zona riservata ai disabili. Premesso che i volontari della Croce Rossa, della Protezione Civile e del servizio d'ordine si sono come sempre prodigati, anche quest'anno ho dovuto prendere atto di un' organizzazione pessima. La pedana costruita per accogliere persone anche non autosufficienti si è presto riempita. Affollata tra l'altro da numerosii "pseudoaccompagnatori"

Il concerto impossibile da vedere: la pedana non inclinata impediva di vedere qualsiasi cosa anche solo a chi era seduto in seconda fila. Alle rimostranze dei più che erano venuti al Circo Massimo per "vedere" il concerto e non solo "sentire" è partita qualche rispostaccia da parte dei responsabili del settore.

In contrasto con tutto questo, dalla parte opposta alla nostra, una bellissima e ampissima zona riservata ad autorità e stampa, con una struttura a gradinate, poltroncine e comodità di diverso genere. La considerazione sorge spontanea: se l'organizzazione è stata così efficiente da costruire una struttura tanto comoda per tanti "autorevoli" personaggi, non poteva esserlo altrettanto per costruirne una comoda e sicura per tanti disabili?

Forse non vale la pena sprecare tante energie per chi come me ha la NECESSITA' e non il PRIVILEGIO di accedere ad una zona riservata. Forse i tanti "autorevoli" personaggi sarebbero stati disturbati dalla presenza di cittadini con problematiche ben visibili.

Forse la risposta più ovvia è che in una città aperta e sensibile come la mia Roma, con un sindaco che stimo e apprezzo, altrettanto attento alle necessità dei cittadini in difficoltà, dobbiamo ancora accontentarci di" rimasugli e avanzi" perché la società non è ancora pronta. Un po' triste.

Mauro Conti - 22 luglio 2007 - ilmessaggero.it

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