Sicurezza stradale: cominciamo noi…

I numeri fanno impressione: quasi seimila morti e più di trecentomila feriti l’anno. Ma ancor di più spaventano le cifre “morali”: quasi tutti hanno un parente o un amico deceduto a causa di un incidente stradale. Purtroppo il pericolo rappresentato dalla strada non guarda in faccia nessuno e miete vittime tutti i giorni dell’anno.

Mediamente ogni giorno in Italia avvengono 600 incidenti, i quali provocano 15 morti e 860 feriti. Eppure nonostante queste statistiche spaventose, nonostante i ripetuti richiami ad una guida consapevole, nonostante la “patente a punti” ed il recente inasprimento delle pene per chi si comporta in modo scorretto al volante, non riusciamo a cambiare le cose.

Ma cambiare le cose presupporrebbe cambiare mentalità, o, meglio, costruire una cultura diversa. Spesso gli incidenti più gravi sono figli della cultura “no limits”, soprattutto tra i giovani: se ti sballi – d’alcol, di decibel e, magari, pure di droga – fino all’alba in discoteca e poi ti metti alla guida sei un “figo”, se non “tiri” almeno una striscia di coca (pare che ormai si venda a prezzi inferiori a quelli di frutta e verdura…) alla festa privata di turno sei considerato un cretino e se, poi, non superi a 150 in tangenziale sei un incapace. Ma perché? E poi tutte queste “regole d’oro” chi le ha stabilite? Chi le segue provi a pensarci un attimo: magari, preso da un raptus di orgoglio personale, potrebbe accorgersi che decidere autonomamente per sé (dalla più banale scelta del vestito alla più grave posizione sulle droghe) si rivelerebbe molto più “à la page” che non seguire stereotipi sociali (di quale società??). Talvolta, sopratutto tra gli adulti, è invece l’abuso di alcol o l’assunzione di stupefacenti a provocare tragedie sull’asfalto: potremmo definirla la “cultura dell’assenza dalla realtà”. Talvolta, infine, è la “cultura della distrazione” a creare pericolo per sé stessi e per gli altri.

E qui vi siamo implicati tutti: il cellulare che non si trova, un cd da cambiare, l’agenda da consultare…E se cominciassimo noi a cambiare cultura? Se cominciasse ciascuno di noi a seguire sagge “regole di autoconservazione del genere umano”? Lasciamo squillare il cellulare (se è importante richiameranno…), se il cd è finito ci fermeremo al primo autogrill utile, l’appuntamento al collega di lavoro lo daremo più tardi (e che sarà mai…!). L’occasione ci è fornita tutti i giorni, ma il calendario ci ricorda che l’imminente esodo estivo – da oggi fino ai primi giorni di settembre circoleranno circa 110 milioni di veicoli su strade e autostrade – costituirà il banco di prova per un’ulteriore verifica della maturità degli italiani al volante (anche se, purtroppo, ne basta uno immaturo per creare incidenti).

La società Autostrade ha assegnato il “bollino nero” (il nuovo valore massimo nella scala di criticità del traffico) alla giornata di sabato 4 agosto: stiamo attenti. Per il resto facciamoci carico di una situazione disastrosa delle giovani generazioni – l’effetto ha sempre una causa, quindi l’esame di coscienza è d’obbligo! – trovando soluzioni ormai improrogabili, mentre segnaliamo e denunciamo prontamente e senza remore alle autorità preposte la guida pericolosa di pazzi incoscienti di tutte le età. Chissà che con il tempo queste statistiche non scendano tra le cifre più insignificanti del nostro Paese…

23.07.07 - giornal.it

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