Discotaxi ed Happystreet: progetti per i più giovani

Con la fine della stagione estiva giunge al termine (il 22 settembre) anche il progetto E…state sicuri discotaxi, promosso dal Comune di Arezzo, assessorato alle politiche giovanili.
L’obiettivo è quello di offrire ai ragazzi aretini un servizio taxi per collegare il centro della città alla discoteca Dolceverde, luogo di ritrovo notturno per tanti giovanissimi, e renderli più consapevoli dei rischi legati alla guida e all’uso di bevande alcoliche e sostanze stupefacenti.
In pratica, acquistando un braccialetto presso l’Informagiovani di Piazza Guido Monaco, oltre al viaggio in taxi, ad ogni ragazzo spetta una riduzione sul biglietto d’ingresso, il diritto di evitare la fila all’entrata (e non è poco!), il buono per una bevuta analcolica e, se l’alcool test è negativo, la possibilità di entrare gratis il sabato successivo.Inoltre, per la tranquillità di tutti quei genitori che ogni sabato sera fanno fatica ad addormentarsi, a questo servizio si è pensato bene di associare “Happy Street”, il progetto che la USL 8 porta avanti ormai da alcuni anni e che quest’anno si avvale della collaborazione dell’associazione D.O.G. (Dentro gli Orizzonti Giovanili) e dei suoi operatori di strada. Così, ogni fine settimana scendono a lavorare sul campo persone qualificate ed esperte che mettono la loro esperienza al servizio dei più giovani e delle loro famiglie.

Vista l’importanza dell’argomento, ad Arezzo Notizie abbiamo pensato di approfondire la conoscenza di questo progetto e di scendere in campo anche noi.Sabato sera , dopo aver bevuto un bel caffè (d’altra parte la mia generazione è quella del “Boga”: all’una tutti a letto), sono partita, pronta a far nottata, in direzione discoteca.
Proprio davanti all’entrata, attorno ad un camper che fa da postazione, una folla di ragazzi pimpanti: alcuni parlano con gli operatori di alcol, di droghe ma anche di scuola, di famiglia di amore; altri sono già in fila chiedendo di fare l’alcool test ; altri ancora se ne stanno un po’ in disparte ad osservare e ad ascoltare con curiosità. Contemporaneamente, all’interno della discoteca, altri operatori distribuiscono materiale informativo e questionari su alcool e sostanze.

“E’ proprio questo approccio informale”, sostiene Roberto Norelli, coordinatore D.O.G., “che ci permette di stabilire con i ragazzi delle relazioni importanti; siamo riusciti a conquistare la loro fiducia e adesso si rivolgono a noi in cerca di quelle risposte che troppo spesso, in altri luoghi non riescono a trovare. Sono loro che chiedono di fare il test dell’etilometro, di riempire i questionari, sono loro che si avvicinano con le loro richieste di aiuto”.
Norelli è più che sicuro dell’importanza di questi interventi “ma è necessario che siano continui e non soltanto eventi sporadici”.
Interviene Carla Bigianti, sociologa della USL 8 che da anni lavora presso il Ser.T (servizio per le tossicodipendenze) “E’ necessario che le strutture operino in rete per poter adottare una strategia comune e intervenire a tutti i livelli, dalla prevenzione al monitoraggio fino alla consulenza per le famiglie ed è a questo scopo che abbiamo siglato un protocollo d’intesa con Prefettura, Provincia, Comune, Provveditorato e SILB (sindacato degli imprenditori locali da ballo)”.

Rispetto all’utilità del progetto, nessuno dei ragazzi presenti ha dei dubbi. I più giovani si lamentano semmai del costo e chiedono, se non un servizio di trasporto gratuito, almeno una riduzione del prezzo.
I più grandi (20 anni!) sembrano meno preoccupati per le spese e la loro principale richiesta è che Discotaxi ed Happy street proseguano anche nella stagione invernale.

Spesso, quando si parla di giovani, sembra inevitabile associare la loro età agli eventi tragici a cui abbiamo assistito negli ultimi tempi; così, tutto si riduce a bullismo, droga, mancanza di valori. Ma vederli gioire perché l’alcol test è risultato negativo o avvicinarsi per raccontare le loro esperienze mentre mostrano tutte le loro incertezze, mi fa pensare a quanto, a volte, le loro scelte siano inconsapevoli e dettate soprattutto dalla mancanza di figure di riferimento positive. Ma penso anche che con un impegno concreto e costante le brutte tendenze si possano invertire

Questo è l'ultimo pensiero che ricordo perché alle 3, 30 , praticamente nel bel mezzo della nottata, ho mollato e sono andata a dormire. Per andare oltre aspetto l’ultimo dell’anno!

MARTEDÌ 11 SETTEMBRE 2007 - Vittoria Fragalà - arezzonotizie.it

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