Tecno-alcoltest? Valore legale zero

Le Case automobilistiche stanno mettendo a punto particolari dispositivi tecnologici per evitare la guida in stato d'ebbrezza. Per esempio, il guidatore sale in auto, e appoggia un dito su un sensore: se questo dà l'ok, il motore s'accende; se "sente" che l'automobilista ha bevuto alcol oltre i limiti di legge (in Italia 0,5 grammi per litro di sangue), la macchina non parte.


Si tratta di dispositivi utili. Che funzionano benissimo. Però vi metto in guardia con largo anticipo: quelle rilevazioni non hanno valore legale. Come ben dicono le Case ai proprietari delle loro auto.


Ipotesi. Bevete due birre (ehi, mai alcol prima di guidare, neppure un goccio!), mettete il dito sul sensore, ricevete l'ok, magari con valore 0,49 g/l. Poi vi ferma la Polizia e vi fa l'alcoltest: sorpresa, siete oltre i limiti d'un nulla (0,51 g/l). Cavoli amari per voi. Di certo, non potete giustificarvi di fronte alla Polizia affermando: "Ma l'alcoltest della mia auto diceva che non sono in stato d'ebbrezza!". Né quel test vale a qualcosa di fronte a un Giudice di pace in sede di ricorso contro la multa.


E ora una carrellata di questi strumenti intelligenti.


1) Volvo (eternamente all'avanguardia in fatto di sicurezza) ha presentato Alcoguard, con tecnologia fuel cell. Il guidatore soffia in un'unità palmare senza fili. L'apparecchio "legge" il fiato e decide se far partire il motore. Foto in alto via qui.


2) Nissan (scatenata per la tecnologia pro sicurezza) ha escogitato qualcosa di simile.


3) La Saab (straordinariamente attiva sotto il profilo della sicurezza) ha inventato l'AlcoKey, una chiave di accensione speciale, che fa l'alcol test. Prima di avviare l'auto, chi guida deve soffiare nella chiave: se il guidatore è sobrio, la macchina parte


Pubblicato da Alessandro Merolla - 11/09/07 - dallapartedichiguida.blogosfere.it

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