Truffa all'Inps

La mano dei clan

Vittime i pensionati Sgominata una banda, legata ai clan, che sottraeva mandati di pagamento al circuito postale e, dopo aver falsificato i documenti, riscuoteva le pensioni. Sette gli arresti.

Gli uomini della Polizia postale hanno arrestato ieri un funzionario dell'Inps e sei pregiudicati, ritenuti componenti di una banda che incassava illecitamente bonifici destinati a persone anziane. Si trattava, infatti, di somme relative ad arretrati di pensioni. Secondo gli investigatori, il funzionario della previdenza sociale comunicava alla banda quando e quali bonifici incassare e i sei agivano.

Le indagini
Maurizio Masciopinto, del Servizio di polizia postale, ha spiegato che le indagini sono cominciate alcuni mesi fa dopo la presentazione di una denuncia a Roma. Grazie a intercettazioni telefoniche, alla collaborazione dell'Inps e ad altre iniziative investigative, è stato possibile risalire al funzionario infedele - tale Giovanni Manna - e agli altri sei membri della gang. Sono tutti napoletani.

Colpiti i pensionati
I cittadini, perlopiù persone anziane e bisognose, attendevano inutilmente il bonifico e soltanto dopo molti colloqui con i funzionari dell'Inps si poteva scoprire la truffa. Danni anche per l'istituto di previdenza sociale, costretto a pagare due volte la stessa cifra: la prima alla banda, la seconda al legittimo destinatario.

La mano della camorra
La polizia postale ritiene che la banda sia incardinata in una struttura più ampia, che farebbe capo ad una cosca camorristica napoletana. Secondo il pm della procura di Napoli, Aldo Ingangi, complessivamente sono una decina le persone coinvolte nell'indagine. Tra questi una donna ed un uomo "su cui si sta ancora lavorando".

Antonio E. Piedimonte - 11/09/07 - city.corriere.it

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