COCAINA KILLER

Appelli in discoteca
Direttore Asl: "Emergenza finita"


Dopo i malori e forse una morte, per la cocaina tagliata con atropina, nei ritrovi bresciani si fa il possibile per avvertire del pericolo, anche dalla consolle. Appelli dei dj che sollecitano i giovani a ''non cascarci''


Brescia, 29 luglio 2007 - La paura della coca-killer pesa sul sabato notte in discoteca. Dopo i malori, forse una morte, per la cocaina tagliata con atropina, si fa il possibile per ''dare una mano'' anche dalla consolle. Appelli dei dj, piu' spesso dei 'vocalist', coloro che parlano per ore e ore al microfono, a fianco di chi si occupa solo di musica, sollecitano i giovani a ''non cascarci'', a ''divertirsi senza droga''.



Succede in molti locali. Dopo l'allarme per la cocaina tagliata male, tutti si sono presi l'impegno a parlarne con la loro eterogenea clientela, nella quale ci sono pure dei consumatori. E non puo' non succedere nella zona del basso Garda bresciano dove le discoteche sono tante e dove la droga potrebbe essere stata davvero assassina: una commessa ventenne e' morta nella notte tra giovedi' e venerdi' a Desenzano. Arresto cardio- circolatorio in persona priva di patologie il referto ma le sue ultime ore di vita sono state in una casa in cui si e' sniffato.



Nessuno resta indifferente di fronte all'allarme. Non ci rimangono, ad esempio, al 'Fura', discoteca di Lonato, a pochi chilometri dal casello autostradale di Desenzano. Il locale inizia a riempirsi dopo mezzanotte, passata da poco l'1:30 Davide 'Brio' Briosi, 21 anni, studente di economia e commercio, vocalist nel fine settimana, tra saluti personalizzati, auguri di compleanno e una serie di ''cento per cento Fura'', si rivolge ai clienti, in maggioranza tra i 20 e i 30 anni, lanciando appelli contro la droga. ''Non e' una novita' per noi - spiega poi -, lo facciamo tutti i fine settimana. Ma stavolta ho voluto far presente che la situazione e' ancora piu' grave.



Per questo ho detto, oltre a 'niente droga', 'non cascateci' e anche 'pensate a quello che e' successo'''. 'Brio' diventa la voce della coscienza del popolo del Fura, lui si considera ''la prova che ci si puo' divertire senza droga e senza alcol'': ''basta guardare noi alla consolle, che ci muoviamo, parliamo, balliamo per quattro ore ininterrottamente''.



Nella notte della paura, in cui altre dosi di coca tagliata male potrebbero colpire, 'Brio' e' ottimista: ''una volta quando lanciavi l'appello contro l'uso di droga e l'abuso di alcol ti facevano brutti gesti, ora non piu'. Qualcosa sta cambiando, le discoteche possono fare molto''. Poi, cappellino nero in testa, riprende a incalzare chi balla, a dare pacche sulle spalle a chi viene a salutarlo. 'Denis M.DJ' continua a mixare vinili di elettro-house e, appena passate le 2, e' quasi impossibile infilarsi nella pista, tra le pareti e le colonne bianche.



Indice puntato contro la droga anche dai 'Nu'Art', quattro ballerini scatenati a cui e' affidata l'animazione. ''Nel nostro gruppo - dicono - si pensa a ballare, allo show ma la prima regola e' che si lavora senza alcol e senza droga. Quello che e' successo e' molto grave''.



La vicenda della pericolosa cocaina 'cristallina' e' ben nota al popolo del Fura e fa discutere i giovani. Tutti sanno ma e' difficile, praticamente impossibile, trovare qualcuno che ammetta di consumare droga. E, comunque, piu' che la paura pare prevalere la rabbia verso chi trascina i giovani alla prima sniffata.



''La cocaina - commentano tre ragazzi di Seriate, nella bergamasca, dove la droga tagliata male ha provocato alcuni ricoveri - e' diventata uno status symbol. La sniffano i ricchi e anche chi ha pochi soldi non vuole essere da meno. Chi non ha la testa per capire che fa sempre male non smettera' nemmeno in questo fine settimana''. Due amiche bresciane, Martina e Michela, garantiscono che ''nella nostra compagnia nessuno ne fa uso'' ma conoscono le insidie: ''prima te la regalano, poi uscirne e' difficile. Forse quello che e' successo fara' riflettere''.



Emanuele di Sarezzo, tra un 'pota' (il noto intercalare bresciano) e l'altro, ammette di essere ''un po' ubriaco, pero' non ho problemi perche' sono venuto con il pullman che viene poi a riprenderci. E mi sto divertendo moltissimo anche senza droga''. E, allegrotto com'e', si sfoga: ''C'e' tantissima cocaina in giro. E' piu' facile trovare quella che le caramelle. A me fa schifo, ma ne usano tanta, tanta, tanta''. Si avvicinano le quattro, orario di chiusura del Fura.



E si forma una coda davanti al banchetto in cui i ragazzi si possono sottoporre all'alcol-test. ''Ne facciamo tanti - spiega uno dei volontari dell'iniziativa promossa da Polizia Stradale, Comune di Desenzano e alcune associazioni - e colpisce il fatto che vi si sottopongono piu' quelli tra i 20 e i trent'anni che non quelli con qualche anno di piu'. Se l'alcol test e' positivo invitiamo a non guidare, ad aspettare, a far guidare un amico''. Il popolo del sabato notte se ne va. Le auto - dalle Mercedes alle Smart - ripartono verso le tante province da cui sono giunte. Un giovane pesca dalle tasche la chiave della 'Golf' e la consegna ad un amico: ''Guida tu''.


30/07/07 - © qn.quotidiano.net

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