Ingmar Bergman è morto

A 89 ANNI E' MORTO INGMAR BERGMAN

Il regista svedese Ingmar Bergman è morto, aveva 89 anni, essendo nato ad Uppsala (in un convento protestante) il 14 luglio 1918. Aveva come padre Erik, un pastore luterano molto duro e severo dalla fortissima personalità, che gli impartì un'educazione le cui tracce si riscontreranno spesso nei suoi film; la figura del padre sarà portata sullo schermo in Fanny e Alexander (1982), Con le migliori intenzioni ('92) e Conversazioni Private ('96). Da giovane contro il volere dei genitori che lo volevano sacerdote partì per Stoccolma nel 1936.

GLI STUDI- Dopo gli studi superiori ed il servizio militare, si iscrisse all'Università di Stoccolma per frequentare un corso di storia della letteratura (la sua tesi di laurea riguarderà Johan August Strindberg) iniziando nel contempo ad occuparsi di teatro studentesco e a scrivere i testi per alcuni drammi; come aiuto regista, intanto, iniziava a lavorare per il Teatro dell'Opera.

I FILM - Nel 1943 Bergman sposò Else Fischer, ballerina e coreografa (che gli darà una figlia, la futura scrittrice Lena). È in questo periodo che un suo manoscritto, Hets (Tormento, 1944) viene acquistato dalla Filmindustri e trasformato in film, sotto la regia di Alf Sjoberg, con Bergman quale assistente alla regia.Pochi mesi dopo questa prima esperienza cinematografica, gli venne proposto di ricavare e dirigere un film dalla commedia "La bestia madre" di Leck Fischer. Benché il film, uscito poi con il titolo Crisi (1946), non avesse avuto successo, il produttore indipendente Lorens Marmsted gli offrì una nuova occasione: nel 1946 nasce così Piove sul nostro amore. È nello stesso anno che decide di trasferirsi a Goteborg, dove viene nominato primo regista del teatro cittadino. Debutta con "Caligola" di Albert Camus e mette in scena molti dei suoi drammi.

Grazie alla fiducia di Marmsted, Bergman può così realizzare altri due film: La Terra del desiderio e Musica nel buio (1947). L'attenzione suscitata da questo ultimo lavoro, spinge la Svensk Filmindustri a commissionargli una sceneggiatura ("La furia del peccato ed Eva", regia di Gustaf Molander) ed un film (Città Portuale (1948)), ma il fallimento che la pellicola registra porta ad un nuovo taglio dei fondi.

È ancora grazie all'aiuto di Lorens Marmstedt che Bergman riesce a realizzare Prigione (1949), tratto da un suo stesso soggetto e primo film importante nella sua carriera. Intanto si separa dalla moglie Else e sposa Ellen Lundstrom; nel 1951 inizia una relazione con la giornalista Gun Hagberg che diverrà successivamente sua moglie e dalla quale avrà una figlia.

I SUCCESSI -Nel 1950 Bergman si avvia al successo con Un'estate d'amore, cui segue nel 1952 Donne in attesa. Nel 1953 Monica e il desiderio diventa un film-scandalo , a causa della insolente sensualità dell'attrice Harriet Andersson, allora ventenne, con cui Bergman ebbe una relazione, e che diventerà con 9 film una delle attrici preferite di Bergman dopo Bibi Andersson (11 film). Seguono poi i film Una vampata d'amore, (1953) e Una lezione d'amore, (1954) due commedie sulla situazione sentimentale e umana, sempre con l'attrice Andersson.

Nel 1953 comincia a lavorare allo Stadsteater di Malmö, dove conosce un gruppo di attori che diventeranno presenze stabili nei suoi film: Gunnel Lindblom, Max von Sydow, Ingrid Thulin, e Bibi Andersson. Nel 1955 realizza Sogni di donna, mediocre commedia, e Sorrisi in una notte d'estate, suo primo successo europeo, che vinse il Festival di Cannes.

Nel 1956 Bergman termina Il settimo sigillo che ottiene vari riconoscimenti, oltre al premio speciale al Festival di Cannes; arrivano poi l'Orso d'Oro al Festival di Berlino e il premio della critica al Festival di Venezia grazie a Il posto delle fragole. Successivamente Alle soglie della vita e Il volto ricevono il premio come miglior regia rispettivamente a Cannes e a Venezia, mentre nel 1960 La fontana della vergine gli vale il suo primo Oscar.

QUARTO MATRIMONIO - Nel 1959 si sposa per la quarta volta, con la pianista Kabi Laretei, in quegli anni lavorò anche alla neonata televisione svedese, realizzando: Venetianskan, (1958), Rabies (1959), e Ovader (1960). Nel 1961 diventa il direttore del teatro drammatico di Stoccolma e realizza Come in uno specchio, primo capitolo di una discussa trilogia religiosa: il film riceve l'Oscar come miglior film straniero.

Seguono Luci d'inverno (1962), premiato a Berlino e a Vienna, Ett Dromspel (1963), film per la TV, e Il silenzio (1963), uno dei suoi film che diedero più scandalo. Nel 1964, colpito da una grave depressione, scrive Persona ed inizia una relazione con l'attrice norvegese Liv Ullman, dalla quale nasce Lynn (1966).Nel 1965 viene realizzata la miniserie televisiva Don Juan, e altri film TV, ma poco seguiti perché spesso drammatici, tipo "Daniel", episodio del film TV Stimulantia (1967).Al ritmo di un film all'anno, vengono realizzati il semi-horror L'ora del lupo (1966), il film TV Il rito (1967), il film di guerra La vergogna (1968), e il grottesco Passione (1969).

ADDIO LIV - Terminato l'amore con Liv Ullman nel 1974, si sposa di nuovo con Ingrid von Rosen nel 1975, che rimarrà sua moglie fino al 1995, anno della sua morte: i due avranno un figlio, Daniel, che intraprenderà anch'egli la carriera artistica (regista), come peraltro tutti i suoi sette fratellastri (molti dei quali sono attori).Duraturo sarà invece il sodalizio artistico con il direttore della fotografia Sven Nykvist, che collaborerà anche con Woody Allen, grande ammiratore del cinema Bergmaniano.

ANNI ’70 -Nel 1971 viene realizzato L'adultera, che si rivela un fiasco clamoroso, trascinando nuovamente il regista in difficoltà economiche, ma si risolleva grazie all'inaspettato successo mondiale di Sussurri e grida (1972), vincitore di numerosi premi. L'anno seguente gira Scene da un matrimonio, nato come film ad episodi per la TV e trasformato poi in un film di quasi tre ore. Seguono poi il film televisivo Misantropen (1974), ispirato all'opera di Molière, il dramma psicologico L'immagine allo specchio (1976) e l'horror L'uovo del serpente (1977).

In questo stesso anno va però in crisi per alcuni problemi con il fisco e viene ricoverato in un ospedale psichiatrico. Si ritira quindi sull'isola di Faro dove vi rimane per molti anni, si dedica esclusivamente al cinema, realizzando Sinfonia d'Autunno (1978), con Ingrid Bergman. Per la televisione tedesca viene prodotto Un mondo di marionette (1980).

Nel 1982, dopo quarant'anni di attività, sia in teatro che nel cinema, Bergman decide di abbandonare improvvisamente il cinema, per dedicarsi al teatro e alla televisione, così nel 1982, viene realizzato il suo ultimo film, Fanny e Alexander, meraviglioso riepilogo di Uppsala, la sua città natale, tra il 1907 e il 1909, con una sessantina di personaggi, e al centro della storia, un pastore protestante elegantissimo e perfido, proprio come suo padre, il film doveva durare 6 ore, ma la durata fu bocciata in sede di censura, così la versione per la TV, dura 5 ore, e quella per il cinema, 3 ore, l'uscita del film fu acclamato come un evento, e ricevette anche quattro Premi Oscar, e tanti altri premi, come 6 David di Donatello: un lavoro straordinario. Dopo aver abbandonato il cinema, Bergman realizza altri 3 film televisivi negli anni seguenti, il parapsicologico Dopo la prova (1984), il teorico Il segno (1986), e il cortometraggio Il volto di Karin (1987). Nel 1986 viene chiamato in televisione, per realizzare una lunga intervista di 57 minuti, che raccontrava della lavorazione del film "Fanny e Alexander", l'intervista fu messa nel mercato nazionale. In questi anni, lavorò molto in teatro, dal 1988 al 1992 non lavorò neanche alla televisione, e molto poco in teatro, infatti era un periodo di riposo sulla solita isola di Faro, dove aveva ambientato L'ora del lupo (1966), e dove vi aveva realizzato due brevi documentari televisivi.

ANNI ’90 E TV -Lascia il cinema definitivamente per dedicarsi al teatro; tuttavia, scrive le sceneggiature di Con le migliori intenzioni (regia di Bille August, 1991) e Conversazioni Private (regia di Liv Ullman, 1996), intanto realizza altri sfortunati film televisivi: Markisinnan de Sade (1992), Backanterna (1993) e Sista Skriket (1994).In queste sceneggiature Bergman decide di ritrarre la infelice vita dei genitori, il primo ritrae suo padre e sua madre dal 1909 al 1918, mentre nel secondo dal 1924 al 1934.

Nel 1995 viene sconvolto dalla morte dell'ultima moglie, questo avvenimento lo terrà sotto depressione per molto tempo, tutti i suoi 8 figli, comunque sono diventati già attori, quasi tutti teatrali. Nello stesso periodo diviene membro onorario dell'Unione dei Teatri d'Europa.

Nel 1997 torna dietro la camera da presa realizzando, per la televisione svedese, Vanità e affanni, splendido film ambientato nel 1925, nell'ospedale psichiatrico, in cui era rinchiuso nel 1977, la storia di un uomo che vuole fare il primo film della storia del cinema, e nonostante la pellicola si guasti, decide di recitarlo come in teatro, in quello stesso anno, in polemica con i critici cinematografici, rifiuta di ritirare il premio alla carriera conferitogli a Cannes. Nel 1999 regala a Liv Ullman la nuova sceneggiatura per il film L'infedele, e presenta in teatro "I cineasti" sul tema dell'alcolismo.

ULTIMI ANNI - Nel 2000 per la TV, ha girato The Image Maker, che ritrae la storia di Victor Sjöström, il grande maestro svedese, nel 1921, quando deve girare uno dei suoi film più famosi Il carretto fantasma.

Ha poi proseguito la sua attività teatrale, regalando per le scene e per lo schermo una edizione de Il flauto magico mozartiano unica nella sua forte visionaria fascinazione, pur senza lasciare la macchina da presa.

Nel 2002, ha pubblicato il volume "Immagini", con tante fotografie che riguardano la sua infanzia.

Nel 2003 girò Sarabanda, il seguito di Scene da un matrimonio, che con altre 4 reti europee la Rai lo ha cofinanziato, è stato anche girato con riprese digitali, sul set Bergman disse: "Questo è il mio ultimo film".

Ha scritto nella sua autobiografia intitolata "Lanterna magica": "In realtà, io vivo sempre nel mio sogno, e ogni tanto faccio una visita alla realtà".

Il 20 gennaio 2005 Bergman riceve il Premio Federico Fellini per l'eccellenza cinematografica. Questo premio, che aspira a diventare il "Premio Nobel del cinema" giunge quest'anno alla sua seconda edizione.


30/07/07 - leggonline.it

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