Morto in Sardegna Giovanni Nuvoli

Come Welby, chiese l'eutanasia


SASSARI - E' morto Giovanni Nuvoli: l'uomo di 53 anni, ex rappresentante di commercio, residente ad Alghero, che negli ultimi mesi - sulla scia della vicenda di Piergiorgio Welby - aveva chiesto, invano, che fosse staccata la spina del respiratore che lo teneva in vita. Era infatti ammalato da sei anni, colpito da una grave forma di sclerosi laterale amiotrofica (proprio come Welby). "La sua è stata un'agonia orribile, dopo giorni e giorni di sofferenze - ha riferito l'esponente radicale Marco Cappato, che si batte per il testamento biologico e la libertà di scelta - lui aveva smesso di assumere acqua e cibo". Insomma, uno sciopero della fame e della sete, deciso dopo che gli era stata negata l'autorizzazione a liberarsi del macchinario.

La moglie di Nuvoli, Maddalena Soro, ha negato che si sia trattato di enutanasia, precisando che al momento del decesso il respiratore "era ancora attaccato". La donna ha aggiunto che al marito sono stati solo somministrati alcuni sedativi. In ogni caso nell'abitazione dei coniugi, ad Alghero, si è recato il pm Paolo Piras, per accertare le cause della morte.

La scorsa settimana il leader radicale Marco Pannella, avendo saputo che Nuvoli aveva ricominciato con lo sciopero, l'aveva invitato a sospenderlo, impegnandosi dai microfoni di Radio Radicale ad andarlo a trovare ad Alghero per sostenere la sua battaglia. A Cagliari era stata promossa anche una raccolta di firme a sostegno della richiesta dell'uomo di essere lasciato morire, sull'esempio di quanto avvenuto per Welby. Qualche settimana fa, un medico che stava per eseguire le volontà del paziente, era stato bloccato dall'intervento dei carabinieri e della procura di Sassari.


Utilizzando il sintetizzatore, unico strumento che gli permertteva di parlare, Nuvoli nell'aprile scorso, dal letto della sua abitazione, aveva dichiarato ai giornalisti: "Non ho mai cambiato idea e voglio morire senza soffrire, addormentato. Abbiamo già trovato il medico".

Un messaggio che era stato lanciato dalla sua casa alla periferia di Alghero, dove era tornato dopo 14 mesi trascorsi nel reparto di rianimazione dell'ospedale civile Santissima Annunziata di Sassari. Una testimonianza commovente, la sua: alto un metro e 85, pesava solo venti chili. Ma anche lucida: Nuvoli aveva dichiarato la sua volontà con grande convinzione. Chiedendo la fine di "quell'involucro - aveva dichiarato - che non riconosco più come mio corpo".

23 luglio 2007 - repubblica.it

Nessun commento:

Basta guerre nel mondo!