Nessun contatto e con un click via chi non mi piace

Gentile redazione del Messagero,

il mio nic è Iaia e sono una persona transessuale. Faccio videochat con successo da 5 anni, dal 2002 e lavoro sul piu' grande videochatserver del mondo. Ho imparato una nuova lingua, so usare il computer e sono al passo delle più importanti novità tecnologiche nel campo della telecomunicazione internet compresa l'alta definizione.

Ho fatto molti nuovi amici e non mi sento più una persona sola come quando mettevo i miei annunci sul Messaggero per fare qualche cliente in casa. Devo dire che è incredibile come in Italia, si possa considerare prostituzione lo stare in casa davanti al computer. E' proprio una cosa ridicola. Io sono pagata per interagire e non per soddisfare il sesso dei clienti. La piattaforma mi esorta ad interagire e a rifiutare di fare qualunque cosa che non mi va a genio. Con un click del mouse posso buttare fuori la mia stanza chiunque non mi va.

Prostituirsi non è provocare eccitazione su qualcun'altro o manifestarsi eccitati e felici del proprio corpo. Prostituirsi significa dare una prestazione di tipo sessuale, dove sessuale però significa il sesso del cliente il contatto con i genitali od il corpo del cliente.

Nessuna cubista, quantunque hot o anche hard o attrice di film hard ha voglia di essere considerata una prostituta per questa grandissima differenza. Noi piacciamo ma non diamo contatto fisico e genitale a nessuno. E' una differenza enorme che mette in evidenza come l'interpretazione delle leggi possa essere una cosa che va fuori della realtà. Non avendo scambi fisici con nessuno, sono al sicuro da malattie veneree di qualunque tipo. Non devo chiudermi in segreto con sconosciuti od entrare in contatto fisico con i loro genitali.

La gente che mi viene a vedere in videochat, paga per condividere gioia ed in sostanza paga per vedere come mi diverto ed io sono libera di fare tutto quello che voglio avendo rispetto di me, della mia persona, del visitatore. Vivo tuttora facendo videochat, video e foto. Ho un mio Fanclub e mi diverto guadagnando i soldi che mi servono per vivere e pagare le bollette. Se in Italia ci fosse il senso della concretezza delle cose e si rimanesse un poco più con i piedi per terra, saremmo un paese meno idealista, meno bigotto e sicuramente piu' concreto.

Distinti saluti

Iaia - 23 luglio 2007 - ilmessaggero.it

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