Il tragico compleanno di Giulia

ROMA (6 agosto) - Un giorno ai suoi 21 anni, li voleva festeggiare ballando. Nemmeno il tempo di chiudere gli occhi e i suoi anni se ne sono andati così, in un’auto velocissima che rimbalza come una palla da biliardo e si sbriciola contro un muro. Nemmeno il tempo di urlare per la paura, Giulia resta schiacciata dentro la Renault Megane grigia che adesso è poltiglia.

Era seduta a destra, al volante c’era un giovane poco più grande di lei, la testa persa chissà dove. Aveva bevuto tanto, tre volte più del lecito, e fumato spinelli, aveva sniffato cocaina e forse preso qualche pasticca. Alessandro C., ha 25 anni, fa l’impiegato, ancora non sa d’aver ucciso Giulia Bollo. E’ ricoverato in ospedale insieme all’altra ragazza che era in auto e non ricorda più niente. Lui adesso è accusato di omicidio colposo, guida in stato di ebbrezza e in stato di alterazione psicofisica.

Guidonia, a trenta chilometri da Roma, ore 13,30. Via Roma è una strada un po’ fuori dal centro, ma ancora in città. Alessandro, Giulia e Silvia, due ragazze di Civitavecchia, hanno i costumi da bagno, vanno verso la Tiburtina. Forse sono diretti a una festa ”rave”, due giorni a ballare, o forse ci sono già stati. La Renault corre per le vie di Guidonia come su un’autostrada: 100 chilometri all’ora segna il tachimetro. Sfreccia pericolosamente tra alberi e auto, arriva in via Roma.

Alessandro imbocca una curva a quella velocità, la Renault schizza via sull’asfalto, finisce contro il guard-rail, rimbalza addosso a un grande platano e va a schiantarsi sul muro di villa Cornello, una residenza storica. Il muro viene giù sulle lamiere. Della Renault non resta quasi niente. Per soccorrere i passeggeri bisogna rompere i vetri. Giulia è già morta, i medici del 118 non tentano nemmeno di rianimarla. Alessandro è gravemente ferito, lo portano all’ospedale di Tivoli insieme a Silvia, 22 anni, seduta dietro. Il conducente ha diverse fratture alle gambe, lo operano subito, dovrebbe guarire in 90 giorni. Silvia ha una profonda ferita al sopracciglio, se la caverà in quaranta giorni.

I soccorritori capiscono subito che c’è qualcosa di strano nell’incidente. La macchina correva troppo in città, prendere quella curva a tutta velocità è follia. Gli uomini della polizia stradale di Tivoli chiedono ai medici di fare alcuni accertamenti per verificare le condizioni del ragazzo che era alla guida. Ubriaco e drogato, è il risultato dei test. Alessandro ha nel sangue una percentuale di alcol pari a 1,65 grammi per litro, il limite è lo 0,5. E’ positivo all’esame della cocaina, della cannabis e dell’anfetamina. La cartella clinica viene sequestrata, il pubblico ministero apre un’inchiesta per omicidio colposo, guida in stato di ebbrezza e in uno stato di alterazione psicofisica.

«Non ricordo niente, cosa è successo? Chi è Alessandro?», Silvia è in stato confusionale, le treccine nere e l’occhio gonfio per la botta. «Il rave? Ci volevamo andare, ma forse non ci siamo andati più. Non ricordo...». Il corpo di Giulia è stato trasportato all’istituto di Medicina legale della Sapienza, probabilmente verrà sottoposto ad autopsia. Alessandro è ancora sotto anestetici, i familiari fino a sera non sanno nulla.

«Giulia voleva andare a ballare», solo questo sa lo zio e si dispera per il compleanno che non ci sarà. Ballare per ore e ore, fino a sfinirsi, una festa “rave” nel programma dei tre e questo forse spiega tutto quell’alcol e quel cocktail di droghe. Lavorava al porto, la ragazza di Civitavecchia, come interinale alla cooperativa Cilp. Si occupava del cosiddetto navettamento delle auto, in poche parole portava al terminal le vetture che sbarcavano. Al porto era di casa, suo padre era un portuale in pensiore. Con Silvia, la sua amica di Civitavecchia, aveva raggiunto Alessandro.

Giulia, l’ultima vittima di un ubriaco e drogato al volante, una delle tante di quest’estate che troppi morti ha visto sulle strade per colpa dell’alcol. Come la sedicenne di Torino, travolta all’uscita della discoteca da un automobilista che aveva bevuto troppo, o come i tre bambini che sono morti a Nocera Inferiore su una macchina investita da un ubriaco al volante.


06/08/07 - di Maria Lombardi e Caterina Ciavarella - ilmessaggero.it

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