Libera o no?

Secondo la giornalista Patricia Poleo, Ingrid Betancourt potrebbe essere libera e sarebbe in Venezuela, in un villaggio dello Stato di Apure controllata a vista da 300 uomini armati


La notizia è giunta inaspettata nella tarda mattinata di ieri (in Italia tardo pomeriggio): Ingrid Betancourt sequestrata cinque anni fa dalle Farc (il gruppo guerrigliero colombiano d'ispirazione marxista) potrebbe essere liberata molto presto e si troverebbe già in territorio venezuelano, in un villaggio dello Stato di Apure, controllata a vista da un mini esercito formato da 300 uomini Farc. Le fonti ufficiali smentiscono. I familiari dicono che la notizia è inverosimile.


Notizia vera?.

A darla Patrizia Poleo, giornalista venezuelana attualmente a Miami e accusata dalla giustizia di Caracas di essere la mandante dell'omicidio del giudice Danilo Anderson che stava indagando sul colpo di Stato in Venezuela dell'aprile 2002. Stupisce, però, che una notizia così delicata e importante arrivi da Miami e proprio da una persona distante anni luce dalla politica del presidente Chavez.
Possibile? A pensarci la notizia potrebbe anche avere un fondamento. La recente liberazione di Rodrigo Granda, avvenuta nei primissimi giorni di giugno, uno dei leader storici delle Farc e considerato una sorta di capo relazioni esterne del movimento guerrigliero, potrebbe far pensare che abbia lavorato fino a oggi affinché questa liberazione potesse avere luogo. C'è dell'altro. L'attuale presidente francese Nicolas Sarkozy, dopo essere stato eletto, ha subito mostrato l'intenzione di arrivare alla fine di questa vicenda e ha fatto molto affidamento sulla mediazione di Granda. Anche Nolberto Herrera, dirigente dell'ordine dei giornalisti del Venezuela, la pensa così. “Effettivamente la notizia potrebbe essere vera anche perchè è giunta a noi da fonti che noi consideriamo piuttosto attendibili. Qui se ne parla e le voci di corridoio potrebbero essere vere. Il lavoro di mediazione di Rodrigo Granda e del Ministro delle Relazioni Esterne del nostro Paese potrebbe raggiungere lo scopo della liberazione dell'ex candidata presidenziale. Ma secondo me siamo ancora in una fase di lavoro molto intensa”. Astrid, la sorella della Betancourt, sostiene che la notizia potrebbe non essere inverosimile. Ma non aggiunge una parola di più.


L'intreccio.

Comunque sia la notizia ha aperto uno scenario internazionale davvero degno di un film di James Bond. Da un lato la Colombia con quattro decenni di guerriglia sulle spalle e con il suo presidente Uribe che a giugno ha liberato decine di uomini Farc. Dall'altra la Francia del presidente Sarkozy, che subito si è dimostrata fermamente convinta a portare a termine la storia del sequestro che va avanti ormai da troppo tempo. E in mezzo il Venezuela del bolivariano Chavez, disponibile a mediare in qualsiasi modo (si dice che sia proprio lui il tramite fra le Farc e il governo di Parigi) e che se le cose andassero per il verso giusto guadagnerebbe stima e prestigio internazionale. Inoltre, secondo quanto affermato dalla Poleo nell'intervista, il buon esito della trattativa 'Betancourt' potrebbe consentire a Chavez di chiedere al presidente Sarkozy l'estradizione di Carlos, il temibile terrorista attualmente detenuto nelle carceri francesi.

Intanto, Olivier Roubi della Federation Internationale des Comites Ingrid Betancourt smentisce categoricamente la notizia della liberazione: “Noi non abbiamo notizie in questo senso. Abbiamo verificato presso le fonti istituzionali e per quanto ci riguarda la notizia è priva di ogni fondamento”.


Alessandro Grandi - 07/08/07 - peacereporter.net

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