Stuprata al parco dal branco

Stuprata al parco dal branco dopo il festino con droga e alcol


Una serata tra amici, conclusa tragicamente nel buio del parco Lambro. Presa da un «branco» di nove suoi connazionali tra i 20 e i 30 anni e violentata a turno, per un paio d´ore. Poi riaccompagnata a casa, come nulla fosse, con una minaccia però: se racconti qualcosa sei morta.
È questo l´inferno ricostruito in lacrime ieri mattina da una ragazza di 17 anni, cinese, residente regolarmente a Milano, quando si è presentata in questura. Secondo quanto ha raccontato agli agenti, al termine di una serata in un locale, è stata condotta a bordo di un´autovettura di un amico, al parco Lambro. Almeno sei i ragazzi che l´avrebbero stuprata, mentre gli altri, senza muovere un dito, avrebbero guardato. Sembra che durante la cena, oltre all´alcol, nel gruppo siano anche spuntate sostanze stupefacenti.

Tre, fino a ieri sera, le persone fermate su disposizione del pubblico ministero Alessandra Dolci. Sono accusati di concorso in violenza sessuale. Quando ieri pomeriggio sono stati accompagnati in procura, prima di finire nel carcere di San Vittore avrebbero anche ammesso le loro responsabilità, ridimensionando però i rispettivi ruoli, cercando di fare rientrare l´episodio in una festa che è degenerata. Nulla di più.
Si cercano, però, in tutto, altre sei persone. I primi due arrestati, di età vicina ai 30 anni, regolari, vivono e lavorano nella zona di via Paolo Sarpi, nel cuore di Chinatown. Sembra che la giovane conoscesse uno degli appartenenti al gruppo e che quest´ultimo l´abbia attirata in questa sorta di trappola. Resta da capire se ci fosse qualcosa di pianificato, o se invece il frutto della serata sia da ricercare in pura follia.
Dopo la denuncia, ieri mattina, la ragazzina è stata accompagnata alla clinica Mangiagalli per gli accertamenti del caso. Appena gli agenti hanno avuto la conferma dello stupro, sono scattate le indagini, non facilissime visto che la vittima era in preda a un forte stato di choc. Anche se nel suo racconto non ci sono state reticenze, omissioni. La ragazza ha fatto i nomi di chi l´ha violentata, per nulla intimidita dalle loro minacce, da quelle parole intimidatorie che ancora le ronzavano nella testa.
Questa mattina il gip dovrà valutare se questa ricostruzione è credibile, definire i ruoli avuti dai singoli componenti del branco. Al momento, cercare di capire cosa sia scattato nella testa degli indagati, non è la priorità, ammesso che si riuscirà mai a saperlo.


07/08/07 - Franco Capitano - espresso.repubblica.it

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