Schiave del sesso a quindici anni

Giovani, sempre più giovani; non mancano le quindici-sedicenni tra le decine di prostitute rumene (una quarantina almeno) che la sera occupano via Sampierdarena, lungomare Canepa e la Fiumara, dove le auto dei clienti - anche loro sempre più giovani, diciottenni e ventenni attirati da ragazze giovani e carine - trovano riparo nei pressi del parcheggio o anche negli angoli più discreti del silos. «Dall´inizio dell´anno le rumene sono cresciute in maniera esponenziale, e sappiamo che nei prossimi mesi il trend continuerà» concordano forze dell´ordine, operatori di strada e amministratori impegnati in progetti contro la tratta e la schiavitù. La mappa della prostituzione a Genova, fatti salvi i bassi dei vicoli, occupati quasi esclusivamente da sudamericane, si sposta a ponente, da via di Francia, nei pressi del Matitone, a Fiumara, diventato uno dei luoghi più animati sino a tarda sera. Si conferma che sono le nigeriane le più numerose, ma anche quelle sottoposte a veri e propri episodi di schiavitù, mentre l´entrata in Europa della Romania ha aperto la strada appunto ad un afflusso massiccio di donne e ragazze. Che finiscono direttamente in strada.
Moldave e ucraine - così come venezuelane e brasiliane - scelgono infatti sempre più spesso la strada degli appartamenti, come hanno fatto buona parte delle albanesi, specialmente quelle "gestite" dai racket. Mentre sulle strade genovesi si affacciano anche donne bulgare e pakistane, secondo i dati del progetto Sunrise, avviato dal Comune di Genova e arrivato al sesto anno, con risultati importanti nel sostegno a ragazze extracomunitarie che vogliono smetterla con la strada, liberarsi da protettori-padroni e costruirsi un futuro, che vuol dire casa, lavoro, istruzione. Ma la Romania, così come la Bulgaria, fa ora parte della Ue; e le ragazze romene rischiano di essere escluse dai progetti di reinserimento, che nel 2006 hanno riguardato 140 donne, di cui 38 hanno completato il programma e hanno casa e lavoro autonomi. L´allarme lo lancia Massimiliano Morettini, assessore al Centro Storico: «Il bando ministeriale di finanziamento riguarda solo soggetti extraeuropei. Affronteremo questa problematica al tavolo previsto dai Patti per la sicurezza e cercheremo di estendere l´assistenza».
«Le rumene sono destinate ad aumentare perché non possiamo farci nulla: la prostituzione non è un reato, e quindi noi dobbiamo solo capire se sono sfruttate, se dietro di loro c´è un racket o violenze» dice Maria Teresa Canessa, vicequestore responsabile della criminalità extracomunitaria e prostituzione. L´aumento del numero di ragazze, però, fa crollare i prezzi. «In media si fanno pagare cinquanta euro, ma se la serata è stata "bassa", e questo vale a dire una quindicina di clienti, scendono a 25-30 euro. Alcune nigeriane anche meno - dice - Noi possiamo intervenire solo quando ci sono problemi evidenti, oltre che quando le ragazze prendono confidenza e si aprono chiedendo aiuto. La situazione peggiore resta quella delle nigeriane, prigioniere di una tratta che, complice la superstizione legata ai riti magici con cui le maman le assoggettano, hanno paura anche a cercare la fuga, temendo per sé stesse e le loro famiglie. ma non esitiamo a intervenire quando vediamo le ragazze incinte; minorenni o maggiorenni che siano: le costringono a farlo anche a sette mesi di gravidanza... «.
«Minorenni per strada ce ne sono molte, e non da adesso» conferma Emanuela Costa, operatrice della Comunità di San Benedetto impegnata nel progetto "Oltre la Strada" avviato insieme alla Provincia. Accertare l´età è possibile con controlli medici, ad esempio la misurazione del polso, ma non sempre si fa: «Il modo di vestirsi e di atteggiarsi, e anche alcune caratteristiche fisiche possono trarre in inganno».


07/08/07 - Donatella Alfonso - espresso.repubblica.it

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