Omicidi, stupri, prostituzione

Omicidi, stupri, prostituzione: escalation impressionante


INVASIONE DEI ROM / E IL GOVERNO DORME


I numeri delle forze dell'ordine sono devastanti: dal gennaio 2006 a giugno di quest'anno tra i soli cittadini romeni, ci sono stati 76 arresti per omicidio, 475 denunce per stupro, 1446 casi di truffe e frodi informatiche, 691 denunce per sfruttamento della prostituzione e pedo-pornografia, 20mila denunce per furto e 5860 per rapina


VOGLIAMO COMINCIARE dai numeri? In un anno e mezzo — dal gennaio 2006 (data dell’ingresso a pieno titolo della Romania nell’Unione europea) al giugno di quest’anno — tra i soli cittadini romeni, ci sono stati 76 arresti per omicidio volontario, 475 denunce per violenza sessuale, 1446 casi di truffe e frodi informatiche, 691 denunce per sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile, ventimila denunce per furto, 5860 denunce per rapina. Questi dati riguardano, ripetiamo, i soli romeni.


D’altra parte, secondo dati Caritas non smentiti dal ministero dell’Interno, il flusso annuo dei romeni in Italia oscilla tra i 60mila e i 105mila… Basta scorrere tuttavia le statistiche dell’amministrazione carceraria per scoprire che una parte rilevante dei 60.710 oggi detenuti sono immigrati. Ne erano usciti 26.572 un anno fa per l’indulto, ne sono rientrati 6.194, quasi il 23 per cento, e non c’è da consolarsi se si pensa che la gran parte dei delitti resta impunita e che buona parte del beneficiari dell’indulto, purtroppo, non ha trovato dignitose forme di sopravvivenza alternativa.


QUESTI DATI spiegano senza bisogno di commenti perché l’altro ieri il ministro dell’Interno, Giuliano Amato, e il suo collega della solidarietà sociale, Paolo Ferrero abbiano usato per la prima volta da quando sono al governo un linguaggio abitualmente appannaggio del centrodestra. La loro proposta di legge per sostituire la Bossi-Fini ha infatti un impianto ideologico più aperto e tollerante della precedente, con il vantaggio di aprire alla solidarietà e lo svantaggio di fare credere agli immigrandi di mezzo mondo che l’Italia è un porto sicuro.


Stavolta, evidentemente, essi stessi hanno capito che la situazione rischia di andare fuori controllo con reazioni pericolosamente xenofobe da parte della popolazione.

NESSUNO, INFATTI, immaginava che l’ideale europeo al quale tanta gente è giustamente ancora legata potesse portare con sé ondate di criminalità come questa. Per una errata interpretazione delle norme comunitarie , riconosciuta ieri dallo stesso Amato, finora i prefetti non hanno potuto espellere i romeni che lo meritavano. Tra poco, assicura il ministro, sarà possibile farlo a cura dei prefetti, anche senza una condanna penale.


Speriamo che sia vero e che non accada, come denunciato dal sindaco di Verona, Flavio Tosi, che le complicazioni burocratiche non mandino ogni cosa per aria. Sappiamo che espellere un clandestino è difficile se non ha documenti, e soprattutto un paese disposto a riprenderselo. Espellere un cittadino comunitario, com’è un romeno, può essere paradossalmente più semplice perché la Romania non può evitare di riprenderselo. L’importante è che venga fatto e vengano dati subito segnali incoraggianti, in assoluta controtendenza rispetto a quanto è accaduto finora.

PER QUANTO RIGUARDA la decisione di Amato di fare spedire a casa le contravvenzioni degli automobilisti che si fermano a guardare le prostitute, sembra dettata da Oscar Luigi Scalfaro prima maniera, quando l’ex capo dello Stato schiaffeggiava le signore troppo generosamente scollate. Con tutto il rispetto, però, il settore richiede misure meno moralistiche e più radicali.


di BRUNO VESPA - 27.09.07 - qn.quotidiano.net

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