36 vittime nel fine settimana

Incidenti stradali: 36 vittime nel fine settimana


Amato propone il sequestro dell'auto per pirati, Di Pietro invece il carcere

ROMA (16 lug. 2007) - Il sequestro dell'auto di chi viene scoperto alla guida in stato di ebbrezza. Lo proporrà, secondo quanto si apprende, il ministro dell'Interno Giuliano Amato, al ddl in discussione al Senato. Nel suo disegno di legge sulla sicurezza stradale il Governo aveva previsto la confisca o almeno il sequestro del veicolo nel caso di guida sotto l'effetto di alcolici.

Alla Camera, però, i deputati hanno tolto dal provvedimento del Governo sia la confisca sia il sequestro del veicolo, prevedendo il semplice fermo e lasciando il sequestro solo per la guida sotto l'effetto di droghe. Il ministro Amato, spiegano al ministero, riproporrà ora al Senato le norme originarie, chiedendo di tornare a equiparare la guida sotto l'effetto di alcolici a quella sotto l'effetto di droghe, prevedendo, anche nel primo caso, come era stato indicato dal Governo, almeno il sequestro del veicolo.

36 VITTIME NEL FINE SETTIMANA

Trentasei persone sono morte durante lo scorso fine settimana in 34 incidenti stradali avvenuti sulle strade italiane.Il dato e' in diminuzione sia rispetto allo scorso weekend, sia in relazione allo stesso periodo dell'anno scorso, quando si contarono 50 vittime in 42 incidenti. La situazione suscita comunque allarme soprattutto per l'aumento dei pirati della strada.

DI PIETRO: SERVE IL CARCERE

Eliminare il senso di impunità diffusa e prevedere norme durissime, fino al carcere, per le stragi sulle strade. Questa la strada da prendere, secondo il ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, per affrontare il dramma degli incidenti stradali.

"E' una morte continua - afferma il ministro nel corso della trasmissione 'Vivavoce' a Radio 24 - a cui bisogna reagire certamente con l'educazione e la prevenzione, ma anche con la repressione. Mi dispiace dirlo in modo così duro, ma occorre sradicare il senso dell'impunità che c'é in Italia". Secondo Di Pietro, dunque, è necessario "prevedere norme durissime, perché si sappia che chi mette a rischio la vita degli altri mette a rischio anche la propria vita sul piano della libertà". Infatti, dice il ministro, bisogna punire "il comportamento di quella persona che quando è in grado di intendere e volere si mette in condizione di non capire più niente.

E' necessario anticipare la colpevolezza al momento in cui uno sceglie di comportarsi in questo modo". Quanto alle pene, secondo Di Pietro il ritiro della patente a vita non è sufficiente, bisogna andare dal ritiro della macchina alla galera: "Cominciamo - osserva - con l'abitudine che dopo un'infrazione si scende e si va a piedi, fino a multe salatissime e se è davvero grave si va direttamente in carcere".

BIANCHI: INASPRIREMO LE SANZIONI

"Inaspriremo le sanzioni per le infrazioni più gravi, la sicurezza stradale è ormai una vera e propria emergenza". Il ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi commenta così la drammatica serie di incidenti stradali mortali delle ultime ore, ed in particolare l'incidente in cui ha perso la vita una ragazza di 16 anni a San Secondo di Pinerolo. Il ministro ricorda che "il governo si è già mosso presentando un disegno di legge già approvato dalla Camera. I controlli aumenteranno e le sanzioni saranno più severe per i tre livelli previsti: multe, ritiro della patente e arresto. Quest'anno abbiamo avuto 5.500 vittime sulla strada, si tratta di una vera e propria emergenza".

Sulla classifica della decurtazione punti della patente di guida pubblicati stamani su "Il Sole-24Ore"

L’indagine de “Il Sole-24 Ore” sulla decurtazione dei punti dalla patente di guida, mette in risalto come le province emiliano-romagnole siano ai vertici della classifica nazionale: nei primi quindici posti si trovano ben 6 nostre province, mentre se consideriamo il fanalino di coda regionale, cioè Reggio Emilia, non ci spingiamo oltre il 35esimo posto.

In Emilia Romagna, dunque, si corre maggiormente il rischio di vedersi decurtare punti dalla patente di guida, mentre se consideriamo la decurtazione media per ogni violazione la nostra provincia balza al quarto posto nella classifica regionale. Viene allora da chiedersi se gli automobilisti emiliano-romagnoli siano più indisciplinati di quelli del resto d’Italia.

Potrebbe essere facile pensarlo, ma la realtà è un’altra: la classifica del prestigioso quotidiano economico non tiene conto di una variabile essenziale in questo contesto, cioè del numero di controlli effettuati. Infatti, è molto più facile essere controllati e contravvenzionati al Nord piuttosto che al Sud e non è un caso se le province che registrano una minore decurtazione siano quelle siciliane, campane, pugliesi e insulari.

Questo non significa che le forze di polizia stradale usano due diverse misure, ma più semplicemente che l’indice di motorizzazione ed i fenomeni negativi legati alla circolazione stradale sono più presenti in quelle regioni dove polizia e carabinieri operano in maniera più costante ed efficace (basti pensare ai servizi antistragi del sabato sera che sono organizzati nella nostra provincia dallo scorso mese di marzo...).

Per avere un quadro obiettivo della situazione, dunque, bisognerebbe conoscere il rapporto che esiste tra il numero di violazioni e quello dei veicoli controllati, senza dimenticare che essenziale è anche conoscere il numero dei ricorsi ai verbali che viene accolto e che talvolta rende meno efficace il sistema deterrente della stessa patente a punti.

Roberto Rocchi - Resp.le prov.le Asaps
“UNA PATTUGLIA VISIBILE E’ PIU’ UTILE DI UN AUTOVELOX NASCOSTO”

“Norme e strumenti per affrontare la piaga degli incidenti stradali ci sono. Devono solo essere utilizzati con costanza, coerenza, chiarezza ed equità.” Questo il commento dell’Automobile Club d’Italia sugli ultimi gravi incidenti che hanno insanguinato le strade italiane.

“La sicurezza stradale – dice l’ACI – non è un problema estivo, ne può riassumersi nelle stragi del sabato sera. La realtà è che l’Italia continua a non affrontare adeguatamente un’emergenza che è quotidiana”.

Per l’ACI “non servono nuove strutture né servono ulteriori inasprimenti pecuniari delle sanzioni amministrative. E’ necessaria, invece, una concreta, visibile e tangibile presenza delle Forze dell’Ordine sulle nostre strade finalizzata alla prevenzione e non solo ed esclusivamente alla repressione. Una pattuglia visibile è – secondo l’Automobile Club d’Italia – molto più utile, ai fini della sicurezza stradale, di un autovelox nascosto”.

“Le leggi e le strutture ci sono – sempre secondo l’ACI – il problema è che le leggi servono a poco se poi non vengono spiegate ai cittadini, applicate con intelligenza e rigore e fatte rispettare. Coloro che percorrono le strade italiane devono avere la certezza che chi infrange le regole sarà fermato e sanzionato”.

“Anche se raggiungessimo la soglia annunciata di 1 milione di controlli – conclude la nota dell’ACI - saremmo ancora lontani dalla media europea. La UE ci impone di ridurre del 50% le vittime della strada entro il 2010 e i risultati finora ottenuti sono davvero esigui. La Francia ha quasi raggiunto l’obiettivo, ma conta 8 milioni di controlli sulle strade solo nell’ultimo anno. L’Italia deve trovare al più presto le risorse economiche adeguate per permettere alle Forze dell’Ordine di compiere quel ruolo di prevenzione sulle strade che, insieme alla educazione stradale, è l’unica arma per ridurre questa enorme piaga sociale”.

16.07.07 - emilianet.it

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