Diocesi di Los Angeles e pedofilia

Diocesi di Los Angeles e pedofilia. La giornata delle scuse


Il giorno dopo l'accordo sul risarcimento alle vittime di abusi sessuali compiuti dal clero, il cardinale Mahony chiede scusa. In serata, si unisce anche il direttore della sala stampa della Santa Sede: “Evitare il ripetersi di simili nefandezze”.

È la giornata delle scuse pubbliche e del dolore. L'arcivescovo di Los Angeles, cardinale Roger Mahony, ha voluto usare parole chiare, all'indomani dell'accordo sul maxi risarcimento di 660 milioni di dollari (pari a 485 milioni di euro), che la diocesi dovrà versare a 500 vittime di abusi sessuali compiuti da preti pedofili, dagli anni '40 in poi. ''Una volta ancora presento le mie scuse a tutti, - ha detto - a tutti coloro che hanno subito abusi nella Chiesa cattolica da parte di preti, religiosi e laici: questo non doveva succedere e questo non dovrà succedere un'altra volta”. ”Molte delle vittime - ha rilevato il porporato - mi hanno detto, in modo preoccupato, che anche se gli abusi sono stati condannati” e “anche se sono stati assicurati loro dei risarcimenti, non c'è in realtà alcun modo per tornare indietro e per restituire loro l'innocenza che gli è stata rubata”. L'auspicio è allora che le vittime degli abusi sessuali possano almeno trovare una misura di conforto nel risarcimento annunciato, “un gesto di riconciliazione in favore di quanti hanno sofferto”.

L'arcivescovo ha poi messo l'accento sul grande lavoro che le parrocchie di Los Angeles stanno svolgendo per evitare nuovi casi di abusi. ''Non abbiamo speso il nostro tempo soltanto a risolvere questi casi'' di pedofilia, ma ''stiamo cercando di fare in modo che la Chiesa sia un luogo sicuro per tutti, specialmente per i bambini e per i giovani''. Il cardinale ha ricordato che, dal 2002, l'arcidiocesi ha intrapreso un importante programma per fare in modo che sia certo che chiunque lavori a contatto con i bambini nell'arcidiocesi sia qualificato a farlo e soprattutto che, nello svolgimento del proprio ministero non ponga alcuna minaccia o pericolo per i bambini e per i giovani. Questo perché, spiega, “non c'é posto nel clero per chi usa violenza sui bambini”.

Alle parole del cardinale si è unito anche padre Federico Lombardi, direttore della sala stampa della Santa Sede, con un commento diffuso da Radio Vaticana. “La Chiesa – ha detto - è evidentemente anzitutto addolorata per la sofferenza delle vittime e delle loro famiglie, per le ferite profonde causate dai comportamenti gravi e inescusabili di diversi suoi membri, ed è decisa a impegnarsi in ogni modo per evitare il ripetersi di simili nefandezze”. In questa prospettiva, “l’accordo raggiunto, con i sacrifici che comporta, è anch’esso un segno di questo impegno, della decisione di chiudere una pagina dolorosa per guardare in avanti nella linea della prevenzione e della creazione di un ambiente sempre più sicuro per i bambini e i ragazzi in tutti gli ambiti della pastorale della Chiesa”.

Con una precisazione: “Il problema degli abusi nei confronti dell’infanzia e della sua adeguata tutela non riguarda affatto solo la Chiesa, ma anche molte altre istituzioni, è giusto che anche queste prendano con decisione i provvedimenti necessari”. Da parte sua, “la Chiesa, cosciente della sua responsabilità educativa nei confronti della gioventù, intende quindi partecipare da protagonista nella lotta contro la pedofilia, che giustamente sta coinvolgendo oggi settori sempre più ampi della società in molti paesi del mondo”.

Intanto, la vicenda statunitense ha avuto un'eco polemica anche in Italia con i Radicali che hanno tirato in ballo l'8 per mille, dicendo che i fondi serviranno anche per pagare i risarcimenti. Accusa infondata, ha replicato don Domenico Pompili, direttore dell'Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali della Cei, spiegando che “non c'è alcuna possibilità che i fondi dell'8 per mille destinati alla Chiesa Cattolica vengano usati per finalità diverse da quelle previste dalla legge”, ovvero ”le esigenze di culto della popolazione, il sostentamento del clero e interventi caritativi a favore della collettività nazionale o di paesi del Terzo Mondo”.

di Mattia Bianchi/ 17/07/2007 - korazym.org

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