Basta un bicchiere di vino per annebbiare il cervello

«Basta un bicchiere di vino per annebbiare il cervello»

«Servono sanzioni severe e irrevocabili: il ritiro della patente, multe salatissime, il sequestro dell’automobile, l’espulsione dal nostro Paese per gli stranieri. Insomma, chi guida dopo aver bevuto deve sapere che rischia grosso perché può andare incontro a una punizione che gli cambia la vita». Franco Garattini, direttore dell’Istituto farmacologico Mario Negri e membro del Comitato nazionale di bioetica, non concede sconti a chi alza il gomito e poi si mette al volante.

Professore, anche l’alcol piaga sociale come la droga?

«Si parla di 20mila morti all’anno. La gente che beve è tanta però qui non si tratta di abolire o proibire l’uso dell’alcol ma di disciplinare il comportamento di chiunque si metta al volante».

A chi si riferisce?

«Innanzitutto servono severi controlli - che ancora non ci sono - per i guidatori professionisti. Un taxista che beve è pericoloso, così come un macchinista o un pilota. Poi devono essere predisposti precisi accorgimenti per tutti gli automobilisti».

Ci sono gli etilometri.

«Purtroppo io non ne ho mai visto uno. E temo fortemente che queste apparecchiature siano pochissime così pure i controlli a campione sugli automobilisti. Se non si ferma la gente davanti ai ristoranti o alle discoteche non si becca nessuno. Solo in caso di incidente spunta fuori il palloncino che magari arriva dopo ore di attesa, quando la sbornia di chi era al volante è evaporata».

A proposito di etilometro, secondo lei la soglia fissata è corretta?

«Secondo me è fin troppo permissiva. Io sono per una concentrazione vicina allo zero: chi deve mettersi al volante non deve bere. Anche due bicchieri di vino o un aperitivo possono rallentare i riflessi e causare incidenti».

Il ministro Bianchi annuncia pene più severe, anche l’arresto per chi guida ubriaco.

«Io non credo che fare demagogia serva a qualcosa. Se si annuncia l’arresto e poi non finisce in galera neppure l’ubriaco che ammazza tre bambini innocenti, allora annunciare queste sanzioni non serve a nulla. Bisogna stabilire regole certe che intacchino soprattutto il portafoglio di una persona».


Per esempio?

«Innanzitutto il ritiro della patente permanente a chi risulta fuori dalle concentrazioni. Nei casi più gravi va previsto anche il sequestro dell’auto e una multa non inferiore ai 10mila euro. Insomma le sanzioni devono essere adeguate al pericolo, devono cambiare la vita di una persona, se rimangono solo degli avvertimenti sono inefficaci».


di Enza Cusmai - martedì 17 luglio 2007 - ilgiornale.it

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