L'alcol provoca il 30% degli scontri

ROMA - Sono 4 milioni gli italiani che bevono troppo e 1 milione quelli che ne sono dipendenti: l'alcool è la causa del 30% degli incidenti stradali. A sottolinearne le responsabilità è l'Aduc, Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori. «Dei 170mila incidenti registrati sulle strade italiane - sottolinea Primo Mastrantoni, segretario dell'associazione - 50 mila sono da attribuire agli effetti di un elevato livello di alcol nel sangue». Se una persona ha in circolo nell'organismo una concentrazione di alcool pari o superiore a 0,5 grammi a litro, «si va incontro a una probabilità di causare un incidente stradale 5 volte superiore rispetto a un individuo che non ha bevuto».

In materia di sicurezza sulle strade scende in campo anche l'Aci. «Norme e strumenti per affrontare la piaga degli incidenti stradali ci sono ma devono essere utilizzati con costanza, coerenza, chiarezza ed equità», dicono all'Automobile Club d'Italia. «La sicurezza stradale - dice l'Aci - non è un problema estivo, ne può riassumersi nelle stragi del sabato sera. La realtà è che l'Italia continua a non affrontare adeguatamente un'emergenza che è quotidiana».

Per l'Aci non servono nuove strutture né servono ulteriori inasprimenti pecuniari delle sanzioni amministrative. «Una pattuglia visibile è - secondo l'Aci - molto più utile, ai fini della sicurezza stradale, di un autovelox nascosto. Le leggi e le strutture ci sono. Il problema è che le leggi servono a poco se poi non vengono spiegate ai cittadini, applicate con intelligenza e rigore e fatte rispettare. Coloro che percorrono le strade italiane devono avere la certezza che chi infrange le regole sarà fermato e sanzionato». «Anche se raggiungessimo la soglia annunciata di 1 milione di controlli - conclude la nota dell'Aci - saremmo ancora lontani dalla media europea perché i controlli antialcol, in Francia e Inghilterra, hanno superato quota 5 milioni».

Sull'argomento scende in campo anche l'Osservatorio sui diritti dei minori, con il suo vicepresidente, Antonino Napoli. «E' necessario - dice - che per gli incidenti causati da soggetti che hanno assunto alcol o droghe e che hanno come conseguenza omicidi colposi o lesioni colpose gravissime ci sia l'arresto immediato, l'impossibilità di un giudizio direttissimo, l'applicazione obbligatoria dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere e la sospensione della patente di guida per un periodo non inferiore a sei mesi».

E sui controlli antialcol ecco il parere positivo di Guido Blumir, membro della Consulta nazionale sulle dipendenza.

«Infatti - dice - i morti sono diminuiti del 40% in Francia e del 48% in Inghilterra. In Italia facciamo 3.900.000 controlli all'anno di tipo generico (patente, libretto, assicurazione) ma solo 200.000 antialcol. E sapete perché? Perché le forze dell'ordine non hanno in dotazione un numero sufficiente di etilometri, nonostante i nuovi strumenti digitali costino solo 50 euro su internet, meno di un pieno di benzina. E per il risultato di una prova con etilometro bastano 30 secondi». «Dunque - aggiunge Blumir - tutte le pattuglie che fanno i 3,9 milioni di controlli possono fare il controllo antialcol». Dal punto di vista medico-legale, inoltre, il responso dell'etilometro digitale basta e avanza. «Amato e Bianchi - dice Blumir - hanno diverse strade con cui muoversi subito: acquistare immediatamente 200.000 etilometri e distribuirli a tutti. Oppure fare un decreto amministrativo operativo che fa obbligo a tutti di acquistare immediatamente questi etilometri low cost».


17.07.07 - liberta.it

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