Censura Internet del Governo italiano per pretofilia, un gioco online assai discusso.

Luca Volonte’ (UDC) ha sicuramente un robusto interesse ad assicurarsi la
benevolenza vaticana, ma altrettanto sicuramente sconta una colossale ignoranza
delle voci “libertà d’espressione” e “prudenza”. Se così non fosse non si
capirebbe come abbia potuto chiedere l’intervento del governo per censurare una
spettacolo di danza e un videogame. Il parlamentare dell’UDC non è il solo a
condividere questa colossale ignoranza mista ad avventatezza, visto che i suoi
lamenti sono stati raccolti dal governo e dalle forze di polizia, almeno per la
metà. Se infatti gli è andata male con la richiesta di censura per lo spettacolo
di danza presentato alla Biennale d’Arte di Venezia, il Messiah Game, per la
quale ha raccolto un secco no dal direttore della Biennale Croff e dal sindaco
di Vennezia Cacciari e dal governo; la sua richiesta di impedire la diffusione
del gioco “Operazione Pretofilia” prodotto da Molleindustria ha avuto successo.




Anche troppo successo, visto che per nascondere il gioco è stata oscurata al
completo la piattaforma all’indirizzo www.noblogs.org (senza peraltro alcuna
notifica ai titolari della stessa), la quale ospita numerosi blog d'interesse
sociale, che sono stati spenti insieme a quelli che avevano “osato” ospitare il
videogame. Spariti solo per qualche ora, poiché i gestori di Noblogs sono
riusciti a far riapparire tutto nonostante la censura e perché il giorno
successivo il provider americano si è accorto che non c’era nessun contenuto
proibito dalle leggi statunitensi e ha rimesso on-line il tutto.



Evidentemente il parlamentare UDC e quanti si sono prodigati per censurare
“Operazione Pretofilia” non hanno la minima idea di cosa tratti il gioco, che è
stato messo al bando in quanto esibirebbe “immagini pedopornografiche” che
proprio non ci sono, a meno di non voler considerare tali le immagini dei
bambini stilizzati che nel gioco vengono fatti oggetti di molestie da parte di
preti altrettanto stilizzati; molestie che il giocatore è chiamato a coprire
coadiuvando i tentativi delle gerarchie ecclesiastiche di mettere tutto a tacere
per salvare il buon nome della Chiesa.



Assistiamo quindi al paradosso per il quale si cerca di censurare un gioco che
denuncia la pedofilia e chi protegge i pedofili, con il pretesto (falso) che
contenga immagini pedopornografiche. Un paradosso, se non fosse evidente che gli
spiriti della censura non si sono nemmeno degnati di controllare l’oggetto delle
loro ire; esattamente come nel recente caso che ha visto protagonista il
ministro Fioroni, lesto a vietare il videogioco Manhunt II seguendo l’esempio
inglese senza neppure aver avuto il tempo materiale di analizzarlo.



Purtroppo l’ignoranza è una malattia contagiosa, così è successo che qualche
autorità abbia deciso di oscurare una intera piattaforma. Una non meglio
precisata autorità, perché il collettivo Artistici/inventati che gestisce
Noblogs non ha ricevuto alcuna notifica, ha semplicemente visto sparire il sito.
L’espediente dell’infamante accusa di ospitare materiale pedoporno ha funzionato
e le autorità USA, dove risiede il provider, hanno proceduto senza fare troppe
domande.



Pessima mossa. Prima di tutto perché chiudere una piattaforma per oscurare il
contenuto di un paio di pagine in essa contenute è un po’ come chiudere le poste
perché qualcuno ha inviato lettere diffamatorie. Poi perché l’intervento
censorio ha scatenato la reazione delle comunità in rete e, adesso, “Operazione
Pretofilia” è pubblicato in decine di migliaia di siti, tanto che la cosa ha
abbandonato i confini nazionali e se si cerca su Google “Operation
Pedopriest” si trovano al momento oltre centomila risultati. L’ignoranza a volte
spinge a comportamenti autolesionistici.



Il recente impennarsi dei bigotti ha raggiunto il culmine, i cattocensori devono
essersi montati la testa e vanno a ruota libera; oltre ad uno spettacolo di
danza a Venezia, è finita sotto tiro persino una gita organizzata sui luoghi che
hanno visto alcuni religiosi protagonisti di storie piccanti, con le loro gesta
raccontate in testi di origine medioevale; racconti che sono sopravvissuti dal
medioevo a oggi per cadere vittima degli strali di moderni ignoranti e dei
teointolleranti
, veri e propri cattotalebani. Aspettando la proposta di
censura del Decameron, non resta che rimanere allibiti di fronte all’avanzata
del medioevo benedetta da un governo di centrosinistra. A meno che non si tratti
dell’ennesimo sacrificio in nome del costituendo Partito Democristiano, la notte
della ragione è appena cominciata.

Tratto da http://altrenotizie.org - 08.07.07 - businessonline.it

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