Dalla Svezia un esempio di tutela per malati e disabili

Tornata da Stoccolma, dove sono stata per la prima volta e per soli pochi giorni, non riesco a non pensare con frustrazione all'episodio della corriera. Sedevo sulla corriera superfuturistica in partenza dall'aeroporto Skavsta per il centro della città, quando due signori sulla cinquantina, muniti di biglietto, si sono avvicinati all'autista, che si è scusato perchè per non so quali norme di sicurezza la signora, in sedia a rotelle, non poteva viaggiare su quel mezzo. L'autista ha telefonato dal suo cellulare alla compagnia di taxi, il taxi è arrivato all'istante, i due signori sono stati invitati a viaggiare in taxi con il biglietto della corriera, mentre l'agenzia della corriera si è accollata il costo differenziale. Quanto abbiamo da imparare e che rabbia! Pensavo che al posto dei due signori potevano esserci i miei genitori, mia madre cammina lentissima per via della sclerosi multipla (come diciamo noi per sdrammatizzare, più che camminare, "fluttua"), e si preclude tante cose perchè "non sa se ce la fa", o meglio "non sa se si può", "forse non fa", e di certo non si aspetta tanta civiltà. Personalmente credo che per un'ottima qualità della vita - cosa di cui ci vantiamo tanto - debba intendersi non solo l'aria pulita-il cibo-i monumenti, ma in modo più significativo la disponibilità di supporto per i più deboli, la possibilità che sempre più persone siano indipendenti (come tra l'altro recita il sito della città di Stoccolma), mentre noi non facciamo altro che riversare sulle povere famiglie tutte le debolezze delle istituzioni. So che è già una "hot issue", ma forse è il caso di parlarne (di più).

Valentina Cuzzocrea

Fonte: Corriere.it - 08 luglio 2007 - Fonte news: http://www.nonsoloabili.org - ecomatrix.it

Nessun commento:

Basta guerre nel mondo!