"I locali non hanno colpa. Sono anni che chiediamo controlli"

TORRE DEL LAGO – Risponde in modo pacato ma
deciso Regina Satariano, presidente del consorzio "Friendly
Versilia" e proprietaria del Priscilla Caffè sulla Marina torrelaghese. “Da
tempo chiediamo prevenzione e controlli più intensi soprattutto nei mesi di
luglio e agosto” e sull’episodio stesso afferma che poteva essere evitato.


A poche ore
dall’assassinio del ventiseienne tunisino
Hassen Khachnaoui sulla spiaggia della marina torrelaghese,
il procuratore capo della Repubblica di Lucca, Giuseppe Quattrocchi, punta il
dito contro la criminalità organizzata e contro il contesto in cui essa agisce,
che lo stesso Quattrocchi individua nei locali notturni di Torre del Lago.
Pacata ma decisa, arriva la risposta di Regina,
presidente del
consorzio Friendly Versilia e proprietaria del Priscilla Caffè sulla stessa
marina torrelaghese.


"Quei locali sono come il miele per le organizzazioni
criminali" queste le parole del procuratore Quattrocchi. Cosa risponde in quanto
presidente del consorzio che 1998 promuove lo sviluppo del turismo GLBT (gay,
lesbico, bisessuale e transgender)?


"Credo e spero che Quattrocchi abbia generalizzato. Qua sulla marina
ci sono molte aziende, piccoli e grandi imprenditori che hanno fatto sacrifici
per aprire un’attività che nulla ha a che spartire con il mondo della droga.
E’ovvio però che tra i clienti dei locali ci siano alcuni consumatori di droga
che attirano i rivenditori e gestori dello spaccio per la nota legge della
domanda e dell’offerta. Ma noi gestori di servizi di accoglienza e
intrattenimento non rappresentiamo il racket dello spaccio. Anzi, con i nostri
sacrifici e investimenti, siamo noi a tener viva l’economia estiva torrelaghese
(e più in generale quella relativa alla zona del comune di Viareggio) per quanto
riguarda l’indotto costituito da locali, negozi, alberghi, campeggi. In queste
strutture c’è serietà e professionalità. Da tempo denunciamo attraverso il
consorzio la carenza di forze dell’ordine sulla marina, specie nel periodo
estivo (soprattutto nei mesi di luglio e agosto). Per questo l’anno scorso
amministrazione comunale e aziende avevano varato un piano relativo alla
sicurezza. Quello che mi chiedo a nome del consorzio è: purtroppo alcuni episodi
di delinquenza sono da sempre legati alla vita notturna e gravitano attorno ai
locali, ma le persone che vogliono divertirsi onestamente dove devono andare?".



Dove avvengono in genere gli episodi legati alla
criminalità organizzata a Torre del Lago? All'interno o fuori dei locali?


"All'esterno. Da tempo ormai la zona fuori dai locali è una sorta di terra
di nessuno, dove le organizzazioni che gestiscono lo spaccio agiscono
indisturbate. Sei anni fa circa, il racket era in mano a napoletani, oggi ai
tunisini. L’anno scorso, all’incirca due settimane prima che una giovane lesbica
fosse stuprata in pineta, come consorzio avevamo allertato le forze dell’ordine
per la presenza di alcuni rumeni borseggiatori. Ma nessuno intervenne. Una
mancanza certamente dovuta anche alle carenze di personale delle stesse forze
dell’ordine, ma che non può giustificare adesso la dichiarazione di Quattrocchi,
un’affermazione che potrebbe far pensare che i locali e i loro gestori siano in
qualche modo responsabili dello spaccio e dei regolamenti di conti che hanno
portato ieri notte addirittura a un omicidio".


Qual è la sua personale visione dei fatti
sull'episodio dell'omicidio del ragazzio tunisino, dopo anni di presenza in
questa zona?


"Mi pare evidentemente un regolamento di conti, se i due tunisini feriti
lievemente non fossero stati accolti all’interno del Boca Chica, adesso forse ci
sarebbero tre morti. Mi dispiace per quel giovane immigrato dedito certo a
un’attività illecita. Dovremmo però chiederci i meccanismi che lo hanno portato
a quell’attività".



Cosa risponde alla frase di Quattrocchi? Le sembra di
scorgere anche un atto di accusa per la tipologia dei locali della marina, che
offrono intrattenimenti GLBT?


"Sì, credo che si voglia far passare un messaggio non corretto, che assomma
la trasgressione legata al mondo omosessuale e trans alla trasgressione di chi
fa uso di stupefacenti. Sappiamo tutti che non è sempre così. Percepisco nella
frase il tentativo di scaricare la colpa di quanto successo sui locali
torrelaghesi. E ripeto, quanto accaduto poteva essere evitato con prevenzione e
controlli, poiché le forze dell’ordine sanno da tempo come e dove viene gestito
lo spaccio".


del 07/07/2007 di Manuela Mattei - loschermo.it

Nessun commento:

Basta guerre nel mondo!