Vogliamo una svolta. Basta con le illusioni, fatti non parole

Questo paese deve cambiare e spetta a noi giovani creare le basi per un
futuro migliore.

Passano i giorni, volano i mesi e si accavallano gli anni, ma la politica
anziché progredire fa passi da gigante verso il baratro nel nostro paese. Senza
fare nomi, senza fare distinzioni di partito. E’ davvero inammissibile la
situazione attuale con fazioni politiche che si fanno la lotta invece di
guardare al reale e sano bisogno di un popolo democratico che in loro dovrebbe
avere leali rappresentanti. Male, sempre peggio, la situazione di migliaia di
dimenticati “poveri” del nuovo millennio, la cui prole nasce, cresce e si
cimenta e cementa, scusate il gioco di parole, ogni giorno tra la miseria, la
delinquenza e la mancanza di speranza. Questo non accade solo al sud, ma in ogni
parte del paese.


Come venire fuori da questa grave situazione? Forse non basta un esame di
coscienza, poiché sono arrivato alla conclusione che la maggioranza di quei
ricchi e strapagati politici, forse una coscienza non ce l’ha proprio. Loro, che
vivono di gran lusso hanno gran padronanza linguistica, mezzo essenziale per chi
di ipocrisia deve campare. Mille le promesse, mille le illusioni. E per noi
cittadini alla fine è sempre una beffa, un nulla di fatto. Tasse su tasse per
salvare un paese stupendo, ma malato.


La macchina apparentemente sembra andar bene, ma l’unica vera realtà è che
tutti noi ogni giorno troviamo, chi più chi meno, serie difficoltà a
divincolarci tra i mille ostacoli che ci mette proprio il nostro governo. Un
esempio.. vogliamo parlare della burocrazia? Cosa deve fare un giovane
oggigiorno per aprire un’attività commerciale? Semplicemente diventare matto.
Sono decine gli uffici da visitare solo per ottenere delle misere firme o delle
piccole autorizzazioni. E non contiamo la sfilza di moduli e documenti da
presentare e/o compilare e la lunga tempistica a cui purtroppo si deve
sottostare. Lo spirito d’iniziativa finisce col morire solo leggendo queste
quattro righe.

Ma non finisce qui, poiché ci sono una serie infinita di altre problematiche e
annessi con cui lo Stato ti tormenta una volta aperta la tua “sudata” attività.


Altri esempi? Vi siete mai chiesti dove finiscono tutti i soldi del “tesoro”
italiano? Beh, almeno quello in parte forse riusciamo a saperlo. Una congrua
parte per la spesa pubblica, poi pensioni, stipendi, etc. etc. In più il nostro
ipocrita governo spende una considerevole somma annua per inviare aiuti
umanitari d’ogni genere in molti paesi meno fortunati del nostro. Cosa valorosa
e direi anche corretta. Ma io dico, una parte di questi proventi non potrebbero
essere destinati anche alle famiglie “povere” italiane? Quelle che vivono la
fame. Ai “senzatetto”? Ai veri disoccupati? Non si potrebbe procedere senza i
consueti accomodamenti verso i soliti raccomandati? Oppure non si potrebbero
creare nuovi posti di lavoro fissi e sicuri e nel frattempo valorizzare alcune
meravigliose aree del nostro paese purtroppo degradate e dimentica dal processo
di sviluppo turistico ed industriale?


In fondo se il nostro Stato è capace di stanziare milioni di euro per aiutare
in qualsiasi momento paesi bisognosi, potrebbe varare una legge speciale e
stavolta attivamente scendere in strada e far risollevare un parte del nostro
paese, come detto ampiamente, dimenticata e sempre illusa. Forse è chiedere
molto? Secondo me no, scusate lo sfogo, ma per un giovane ragazzo come me è
triste odiare il proprio paese per colpa di politici approfittatori e fazionisti.
Politici che perdono il loro tempo nella lotta avversa e nella ricerca del
potere istituzionale senza affrontare i veri problemi, quelli che contano. Ora
comprendo la ventata di malumori generale; giovani, anziani, adulti e operai,
commercianti e professori, lavoratori e disoccupati. Malumori provenienti da
ogni classe sociale e aventi come prima motivazione quella della perdita di
“fede” nella Politica. Stiamo diventando un popolo apolitico e alcuni sondaggi
già lo confermano: la politica disgusta per il modo in cui oggi viene
interpretata.

di Cirino Cristaldi - 07.07.07 - comincialitalia.net


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