A proposito di pensioni...

E' vero, se ne parla da tanti anni e ogni Governo che si succede nel nostro Paese mette fra le sue priorità la revisione del sistema pensionistico; ed è difficile che i singoli partiti, anche dello stesso schieramento politico, si trovino d'accordo su una determinata proposta (lo vediamo anche in questi giorni).

Ciò che in proposito mi sembra particolarmente riprovevole è la contrapposizione sempre chiamata in causa fra giovani e anziani; e non ci si accorge che, così facendo, si mettono gli uni contro gli altri, né si avvertono le contraddizioni in cui si cade. Sembra quasi che debba addebitarsi a colpa degli anziani l'allungamento medio della vita; si sostiene che è doveroso che continuino a lavorare fino a che... non si è vicini alla tomba, con poco spazio, quindi, per il riposo e lo svago (quando la salute lo permette) ben meritati dopo anni, comunque molti, di attività e di sacrifici.

Però si deve anche fare largo ai giovani che, giustamente, devono esprimere le loro risorse vitali nella società. Ma se gli anziani sono obbligati a lavorare fino a tarda età, come è possibile lasciare spazio ai giovani, molti dei quali sono disoccupati? Si sente dire, poi, che le pensioni degli anziani sono praticamente a carico dei giovani occupati, dunque "poveretti" questi ultimi e "parassiti" gli altri. Io francamente ho sempre saputo che i contributi previdenziali che mi venivano trattenuti nelle mie buste-paga sarebbero serviti a me, per la mia futura pensione, non per quelle degli altri.

Oggi, invece, è tutt'altro discorso. Si resta davvero disorientati. La mia modestissima opinione sarebbe che, dopo un periodo obbligatorio di lavoro (da concordare nei limiti del buon senso) si lasciasse decidere alle singole persone se continuare o meno, senza costrizione; si sa, infatti che ciò che si fa per propria volontà ha miglior esito sotto tutti i punti di vista. Un discorso a parte meriterebbero i cosiddetti lavori usuranti. Ma quali sono? Ritengo che, quale più quale meno, siano davvero molti, anche fra quelli che non vengono considerati tali dall'opinione pubblica corrente. Del resto, il grande Cesare Pavese diceva: "Lavorare stanca".

Marisa, Sassari - 26 luglio 2007 - ilmessaggero.it

Nessun commento:

Basta guerre nel mondo!