«Abbiamo fatto poco per i più deboli»

«Non posso che valutare positivamente il fatto che Prodi dialoghi con la parete sinistra dell’Unione ed è bene che riconosca che la partecipazione dal basso sia una risorsa e non una minaccia». Il ministro di Rifondazione, Paolo Ferrero, ha accolto favorevolmente l’implorazione prodiana alla sinistra radicale.

Ma non ha cambiato di una virgola le proprie convinzioni. «C’è con Prodi - ha aggiunto - una evidente differenza di valutazione su quello che il governo ha fatto fin qui: non credo che si sia fatto abbastanza nella difesa degli strati più deboli della società e nella redistribuzione del reddito». Il malcontento per come si è chiusa la partita del protocollo sul welfare resta nella sua interezza. «C’è troppa gente che sta grosso modo come prima rispetto alle pensioni basse, alla precarietà, alla casa. È verso questi settori che vanno spese più risorse, invece che regalarle a Montezemolo per ridurre le tasse», ha concluso.

L’accenno al presidente di Confindustria è significativo: non ci può essere conciliazione o sintesi con gli interessi delle parti imprenditoriali. Quindi, la mobilitazione della sinistra radicale in autunno è confermata. La voglia di gridare a Prodi & C. che «così non va» la si coglie anche nel coordinatore del Pdci, Marco Rizzo. «Le nostre riserve - ha dichiarato - sono totali e su tutto: o si inverte nettamente la tendenza o si tradiscono le ragioni dei pensionati, dei lavoratori e dei giovani».

Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo alla Camera dei Verdi, Angelo Bonelli, che pur parlando di «sforzo apprezzabile», ha sottolineato che ora «occorrono fatti concreti». Ma l’esponente del Sole che ride, al di là del capitolo welfare, si è spinto più in là, su un altro tema toccato da Prodi, quello del Pd che non va considerato come un nemico della Cosa rossa. «Sono loro che si muovono come se fossero nostri avversari. Ed è sbagliato che una forza che ha il 26% pensi di essere autosufficiente», ha chiosato.

Solo qualche timida apertura, ma nessuna sostanziale modifica nei rapporti interni alla maggioranza. Anzi, la lettera che Prodi ha pubblicato sul proprio sito internet era originariamente rivolta ai due quotidiani di riferimento dell’area radicale.



03/08/07 - ilgiornale.it

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