Desunte molestie, Don Gelmini indagato

Desunte molestie, Don Gelmini indagato: «Soffro, ma sono sereno»


«Soffro, ma interiormente sono molto sereno. Perché 44 anni di lavoro non si possono cancellare con delle insinuazioni». «Chi questi mari naviga questi pesci prende». Così Don Gelmini in un'intervista al Tg5 risponde alle accuse che lo vedono indagato per violenza sessuale. Come riportava «La Stampa» oggi, il sacerdote fondatore della Comunità Incontro per il recupero di tossicodipendenti di Amelia (Terni), è stato accusato da alcuni ragazzi, ex ospiti della comunità, per molestie sessuali. L'inchiesta è stata aperta dalla procura di Terni, che da oltre sei mesi - sempre secondo il quotidiano - sta ascoltando i testimoni, e ha incontrato lo stesso don Gelmini, per tentare di ricostruire la vicenda. Sembra che le accuse si riferiscano a fatti successi un anno e mezzo fa, e che le voci contro Gelmini presentino un'unica versione dell'accaduto.


L'ottantaduenne sacederdote, spesso in tv per portare avanti la sua battaglia contro la droga, ha affidato ad Alessandro Meluzzi, medico psichiatra amico da 25 anni, il ruolo di suo portavoce. «È una notizia - dichiara Meluzzi - che ci lascia angosciati per la ferita che provoca in un sant'uomo come don Pierino e costernati per un certo uso mediatico e per il modo con cui tutto questo è avvenuto ed uscito. Siamo costernati e angosciati, ma lieti di portare la croce buttata addosso ad un uomo che per 82 anni anni ha sempre servito Cristo, la Chiesa e gli ultimi». Il medico ha confermato l'interrogatorio a cui è stato sottoposto il sacerdote, sostenendo che le accuse verrebbero da due giovani ospiti della Comunità in seguito allontanati.


Immediata la reazione del mondo politico. Gli esponenti di centro-destra esprimono solidarietà all'indagato: Maurizio Gasparri (An) parla di «accuse infondate», Gianfranco Rotondi (Democrazia Cristiana) di «congiura mediatica». Vladimir Luxuria, deputata di Rifondazione, lancia invece un appello per «non assolvere una persona indagata per reati così gravi solo perchè è un sacerdote». Il vescovo di Terni, monsignor Vincenzo Paglia, si è detto «fiducioso nell'operato della magistratura». L'avvocato Lanfranco Frezza, invece, uno dei difensori di don Pierino Gelmini, non esclude «a priori» che il sacerdote «possa essere rimasto vittima di una vendetta o di una forma di estorsione», e crede «che i fatti addebitati siano destituiti di ogni fondamento. La Comunità Incontro è infatti una comunità molto aperta, trasparente».


03/08/07 - ilsole24ore.com

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