"E' allarme in Italia per la baby-prostituzione"

Il ministro dell'Interno Giuliano Amato


BENEVENTO. Il ministro dell'Interno Giuliano Amato pone l'accento su un fenomeno allarmante: la baby-prostituzione. "In Italia - riferisce il ministro - ci sono bambini che giocano a dadi anche cifre molto alte e che pagano i loro debiti organizzando la baby-prostituzione. La politica deve cogliere questi fenomeni. Se non lo fa condanniamo il nostro Paese".
Anche se si trattasse di singoli casi, le parole di Amato sono da considerare allarmanti. Per Ernesto Caffo, fondatore del Telefono Azzurro, il fenomeno in questione assomiglia al pizzo poiché i ragazzini indotti a consumare droga o alcol e giocare ai videopoker diventano ricattabili. Per cui per ripianare i debiti, vergognandosi di chiedere aiuto, pagano il pizzo. Secondo Caffo la denuncia del ministro Amato consente di mettere in luce un fenomeno problematico e di cercare possibili soluzioni e strumenti di intervento.
A prostituirsi non sono più solo le ragazzine ma il fenomeno riguarda anche i ragazzi; e non coinvolge più soltanto italiani ma minori stranieri arruolati, trasferiti e controllati in Italia da potenti organizzazioni criminali.
Secondo alcune stime dell'Interpol, in Italia il numero di minorenni sotto ricatto oscilla tra 18 mila e 23 mila. Quelli segnalati all'autorità giudiziaria nel 2006 sono solo 118 e 21 nel primo trimestre del 2007.
La devianza minorile di gruppo inoltre è una realtà che coinvolge sempre più sia italiani che immigrati. I reati commessi da questi gruppi sono di solito le rapine da strada, i furti, gli atti vandalici, le piccole estorsioni. Tra le città maggiormente colpite dal fenomeno Genova e Milano.


19/11/07 - comunicaweb.it

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